- 119 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
Informazioni sul libro
Bancari, «tecnici», industriali, opinionisti sono concordi nel dirci che dobbiamo cambiare. Dobbiamo cambiare il nostro modo di considerare il lavoro e la vita consociata, i rapporti mondiali e l'esistenza individuale; altrimenti, la crisi ci porterà via, come infimi relitti, verso l'oceano della povertà definitiva. Per i nostri padroni, dice Badiou, «questa è la legge del mondo». Ma questo libro - la prima e più autorevole interpretazione filosofica della nuova stagione di rivolte mondiali, dalla primavera araba agli Indignados a Occupy - sostiene una tesi diversa: un nuovo mondo sta nascendo, basato su tutt'altre regole. Un mondo che rigetta le parole d'ordine della «modernizzazione» e della «riforma», sotto le quali si traveste un tentativo di regressione politica senza precedenti, volto a adeguare la produzione e la vita stessa ai dogmi di un liberismo oligarchico e ottocentesco; un mondo che - sebbene in maniera ancora confusa e dispersa - a quest'ordine si ribella esplicitamente, entrando in quello che Badiou chiama «il tempo delle rivolte». Rivolte attraverso le quali il «risveglio della storia» dovrà dar luogo a un «risveglio dell'Idea»: l'idea di comunismo, un comunismo antidogmatico e in fieri, che rilanci l'insopprimibile aspirazione dell'uomo alla giustizia, all'eguaglianza, all'universalità.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Frontespizio
- Pagina di Copyright
- Introduzione
- 1. Il capitalismo oggi
- 2. La rivolta immediata
- 3. La rivolta latente
- 4. La rivolta storica
- 5. La rivolta e l’Occidente
- 6. Rivolta, evento, verità
- 7. Evento e organizzazione politica
- 8. Stato e politica: identità e genericità
- 9. Ricapitolazione dottrinale
- 10. Per concludere, con il poeta
- Appendici
- Note
- Presentazione
- Indice