- 286 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
«Tutti gli uomini per natura tendono al sapere». Sono queste le prime parole della Metafisica di Aristotele, e sembrano riassumere il senso stesso della filosofia: l'amore per la conoscenza, la ricerca instancabile di domande e di risposte, l'incessante movimento del pensiero. Ma Aristotele non è stato l'unico filosofo capace di usare in modo così mirabile l'incipit dei suoi libri: come spiega Pietro Emanuele, l'uso preciso e incisivo del linguaggio è una prerogativa di tutti i filosofi, perché «nessuno sa rappresentare un concetto o formulare un problema meglio di loro». E poiché i filosofi sono spesso anche formidabili scrittori, capaci di catturare subito l'attenzione del lettore, le prime parole delle loro opere migliori non sono mai semplici inizi, ma scintille destinate ad accendere la curiosità, perché concentrano in pochi caratteri un pensiero di grande impatto e rilevanza. Da Aristotele a Epicuro, da Cartesio a Voltaire, da Marx a Freud, fino a Jaspers, Ricoeur e Fromm, in questo libro Emanuele ci accompagna in un originalissimo percorso attraverso la storia della filosofia a partire dai suoi incipit più famosi, quelli che hanno acceso grandi dibattiti e stimolato gli interrogativi più profondi, e che ancora oggi non smettono di soddisfare la nostra naturale «tendenza al sapere».
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Presentazione
- Frontespizio
- Pagina del Copyright
- Prefazione
- Aristotele e la scienza senza nome
- Epicuro insegna la felicità
- La libertà repressiva di Epitteto
- La vita è breve? Per Seneca non è sempre vero
- Erasmo e il fascino indiscreto della follia
- Un filosofo allo specchio: Montaigne
- Un’ingenuità di Cartesio: il buon senso è di tutti
- Per Voltaire i filosofi sono ignoranti
- L’ateo Sade si fa beffe della provvidenza
- L’uomo oppresso fa indignare Rousseau
- Per Kant l’etica vale più della religione (ma la sua etica fa paura)
- La battaglia liberale di Mill
- Thoreau e la bandiera della disobbedienza
- Uno spettro duro a morire: l’ideologia di Marx
- Nietzsche rimpiange l’ebbrezza dionisiaca
- Unamuno vede tragica la vita
- L’uomo massa spaventa Ortega, e lui spaventa noi
- Il piacere e il suo pauroso ‘al di là’: Freud filosofo
- Gli spiriti, soltanto frottole? Non per Jung
- L’allergia di Russell alle religioni
- Il progresso fa discutere, ma Bloch non perde la speranza
- Non si può esorcizzare l’irrazionale, ammonisce Jaspers
- La domanda di Heidegger (e di tutti): perché la realtà anziché il nulla?
- Un odio antico che non muore: l’antisemitismo secondo Sartre
- Camus e la disperazione del suicidio senza sangue
- Due filosofi contro l’Illuminismo: Adorno e Horkheimer
- L’allarme di Marcuse: il pensiero non pensa più
- Il monito di Fromm: quel che siamo non dipende da ciò che abbiamo
- Ricoeur e l’eterno problema del male
- Chi parla non conosce regole. Strawson e l’anarchia del linguaggio quotidiano
- Indice
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