La morte è un giorno che vale la pena di vivere
- 272 pagine
- Italian
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La morte è un giorno che vale la pena di vivere
Informazioni sul libro
Un'ode bellissima alla vita e all'umanità
«Quando passiamo la vita aspettando la fine della giornata, il fine settimana, le ferie, la fine dell'anno, la pensione, stiamo tifando affinché il giorno della nostra morte arrivi più in fretta. Diciamo che dopo il lavoro torneremo a vivere, ma ci dimentichiamo che la vita non è un interruttore che la gente accende o spegne a seconda del clima o del proprio piacere. Che ci piaccia o meno, siamo vivi per il cento per cento del nostro tempo. Il tempo scorre seguendo un ritmo costante. La vita accade ogni giorno, ma spesso le persone sembrano non rendersene conto.»
Ana Claudia Quintana Arantes
La vita non finisce quando arriva la morte. La morte è parte della vita e forse è l'esperienza umana più profonda che si possa vivere. In questo libro la dottoressa Ana Claudia Quintana Arantes ha il coraggio di affrontare un argomento ancora tabù. Durante tutta la sua vita professionale ha imparato che un paziente merita attenzione e ha diritto di vivere in modo dignitoso e felice anche quando non ci sono più possibilità di cura. Un malato terminale non è morto il giorno della sua diagnosi. Al contrario, quello può essere il giorno in cui inizia il percorso per una nuova vita. Quintana Arantes offre un nuovo punto di vista: non è la morte che ci deve spaventare, ma il rischio di arrivare alla fine della propria vita senza essere stati capaci di godersela, senza aver saputo far tesoro del tempo concessoci. La morte non è la fine, ma un nuovo punto di partenza per ripensare alla nostra stessa esistenza e per imparare a dare alle persone che ci circondano la possibilità di vivere bene fino al giorno della loro partenza. Dobbiamo mettere da parte la paura e l'angoscia per abbracciare la nostra essenza affinché la morte sia solo la parte finale di un viaggio bellissimo.
Questo libro è una carezza per il cuore.
Postfazione di Giada Lonati, direttrice della VIDAS
«Accompagnare le persone nell'ultimo tratto della loro vita apre a un universo di sentimenti e di cura dell'anima.»
Ferruccio de Bortoli
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Presentazione
- Frontespizio
- Pagina di copyright
- Introduzione
- Chi sono io
- Perché faccio quello che faccio
- La vita è fatta di storie. Cosa ne ho fatto della mia?
- Prendersi cura di chi si prende cura
- Cure palliative: cosa sono?
- Empatia o compassione
- Paura della morte, paura della vita
- Conversazioni sulla morte
- Considerazioni sul tempo
- Come aiutare qualcuno a morire
- Permettere una morte naturale
- Il processo attivo di morte e la dissoluzione dei quattro elementi
- La verità può uccidere?
- La contemplazione della morte
- Zombie esistenziali
- Tutti arriveremo alla fine. Qual è il percorso più difficile?
- La dimensione spirituale della sofferenza umana
- Rimpianti
- Sentimenti smascherati
- Lavorare per vivere, vivere per lavorare
- Affinità elettive
- Rendersi felici
- Le nostre morti quotidiane
- Possiamo scegliere come morire: considerazioni sul testamento biologico
- La vita dopo la morte: il tempo del lutto
- Postfazione
- Ringraziamenti
- Note
- Indice
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