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Io non coloro le lacrime
Informazioni sul libro
Prendere coscienza di essere stati trasformati e rinchiusi da ciò che si voleva e si desiderava non è facile. La poesia aiuta, è un miracolo che ho il privilegio di vivere. La mia non segue una linea definita e può arrivare a tratti perfino contraddittoria. Segue più che altro una sensibilità tonale, un viaggio attraverso racconti fatti di metafore, ricordi soprattutto, persone e luoghi che diventano abnegazione all'esistenza, uno stare in bilico tra disagi ed incertezze dove raramente un equilibrio appare. Ma nemmeno una disperazione, anzi, ironia a volte, e profondo sentimento, diventano un'ancora di salvezza. Parole spogliate da qualsiasi orpello, che provano a splendere di sobria intensità, dentro un alone ritmico ed emotivo. Una poesia che trattiene il suo mistero, una gravità e un ingombro difficili da decifrare, per una contemporaneità sospesa, un bagaglio di passato che vive ancora dentro e cerca in essa la sua catarsi e una sua identità.
Con la prefazione di Alessandro Quasimodo
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Indice dei contenuti
- Prefazione di Alessandro Quasimodo
- Io non coloro le lacrime
- Ma tu dimmi sempre
- Lo sguardo ai silenzi di vetta
- Il fuoco è un Dio,
- È un garzone dai colpi precisi
- Verrai domani nella tregua sull’alba
- Mi tiene una luce che
- La sera cambia gli occhi
- Dicono che sei colomba
- Fammi sentire un tuo cielo
- Tante volte ne ho accompagnato
- Non hai visto l’ultima neve,
- Ho attraversato capriole
- La voce delle finestre
- Certi occhi hanno strade rimaste
- Ci siamo fermati negli occhi
- Sangue di ciliegie,
- Gomiti chiusi sopra la tovaglia
- Perdendomi ho imparato
- So a memoria la guerra
- A due passi dal fuoco tremo,
- Si vive di quel fiato corto
- Stando sul chi vive
- Sono qui,
- C’è il segno delle unghie
- Ci sono odori sciacquati
- Sono vecchio da sempre
- Ti trovo dentro i giorni
- Il vento passava senza trovare
- A cercarci si torna
- Alla stazione del cielo
- Il tuo giglio confonde sempre
- Cerco la mattina nella cenere,
- Ti hanno visto lungo la vigna
- Le case dei vecchi
- Noi che lasciamo una lacrima nel tempo,
- Breve città di specchi
- Trova pace e confine
- Ti indosserò o scura madre
- Un muoversi sopra i mattoni,
- Potesse questa misura
- Sono le case dei soli
- Siamo stati tutti là
- Nuda è il solo modo di pensarti.
- Anch’io so diventare inutile,
- Qualcosa prima o poi accade,
- Non parli non ascolti parole
- Se solo il nostro piccolo bosco
- Noi diletti di poca poesia
- Poi, vederti un giorno qualunque
- Biografia di Giancarlo Frisoni