Le biblioteche della Nazione
Politiche e usi del patrimonio librario dalla Repubblica Cisalpina al Regno d'Italia (1796-1805)
- 285 pagine
- Italian
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Le biblioteche della Nazione
Politiche e usi del patrimonio librario dalla Repubblica Cisalpina al Regno d'Italia (1796-1805)
Informazioni sul libro
Dotate di un importante valore culturale e simbolico, le biblioteche pubbliche conoscono una forte diffusione durante l'età moderna diventando la vetrina delle ambizioni della Chiesa controriformistica prima e dello Stato assolutista poi. Per questo, quando la Rivoluzione arriva nella Penisola italiana, le investe. Se ne appropria. Le trasforma mettendole al servizio di un progetto di emancipazione collettiva.Questo saggio studia le logiche e le forme di tale volontà politica, che porta alla costruzione di un nuovo ruolo sociale della biblioteca pubblica durante il decennio repubblicano fino a farne un laboratorio in costante trasformazione grazie all'intervento delle istituzioni pubbliche, ma anche grazie alle iniziative prese da una cittadinanza capace di riappropriarsi dialetticamente dello spazio bibliotecario e influenzarne la gestione. Studiato in questa prospettiva, l'ordine dei libri allora si rivela l'occasione per interrogare e rileggere la costruzione del nuovo regime in Italia.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Occhiello
- Frontespizio
- Colophon
- Indice
- Dedica
- Introduzione
- 1. La nascita del patrimonio nazionale repubblicano
- 2. Sotto la custodia della Nazione: le confische dei beni libraridell’anno VI
- 3. Tra municipalità e Nazione: il processodi nazionalizzazione delle biblioteche
- 4. L’impossibile nascita del sistema bibliotecario nazionale
- 5. Un nuovo regime bibliotecario? Il caso di Brera
- 6. Una nuova Prefettura per un nuovo ordine
- 7. Ex pluribus unam: la Biblioteca della Nazione
- Conclusioni
- Appendice
- Indice dei nomi e dei luoghi