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La conoscenza e i suoi nemici
Informazioni sul libro
Se le competenze di settore non sono morte, sono però nei guai. Qualcosa è andato terribilmente storto. Oggil'Americaè un Paese ossessionato dal culto della propria ignoranza. Il punto non è soltanto che la popolazione non ne sa molto di scienze, di politica o di geografia (di fatto è così, ma è un vecchio problema). E, in verità, non è neanche un problema, poiché viviamo in una società che funziona grazie alla divisione del lavoro, sistema ideato per liberare ciascuno di noi dalla necessità di sapere tutto. I piloti fanno volare gli aeroplani, gli avvocati dibattono le cause legali, i medici prescrivono farmaci. Nessuno di noi è Leonardo da Vinci, che dipingeva la Gioconda al mattino e progettava elicotteri di notte. E così dev'essere. No, il problema più grande è che siamo orgogliosi di non sapere le cose. Gli americani sono arrivati a considerarel'ignoranza, soprattutto su ciò che riguarda la politica pubblica, una vera e propria virtù. Per gli americani rifiutare l'opinione degli esperti significa affermare la propria autonomia, un modo per isolare il proprio ego sempre più fragile e non sentirsi dire che stanno sbagliando qualcosa. È una nuova Dichiarazione di indipendenza: non riteniamo più ovvie queste verità, le consideriamo tutte ovvie, anche quelle che vere non sono. Tutte le cose sono conoscibili e ogni opinione su un qualsiasi argomento vale quanto quella di chiunque altro. Non siamo di fronte alla tradizionale avversione americana per gli intellettuali e i sapientoni. Sono un professore e lo capisco bene: alla maggior parte delle persone i professori non piacciono.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- La conoscenza e i suoi nemici
- Indice
- Prefazione
- Introduzione. La fine della competenza
- Capitolo 1. Esperti e cittadini
- Capitolo 2. Perché la conversazione è diventata estenuante
- Capitolo 3. Istruzione superiore. Il cliente ha sempre ragione
- Capitolo 4. Ora lo cerco su Google. Come l'informazione illimitata ci rende più stupidi
- Capitolo 5. Il nuovo New Journalism, a vagonate
- Capitolo 6. Quando gli esperti si sbagliano
- Conclusione. Esperti e democrazia