- 144 pagine
- Italian
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Breve storia del cinema militante
Informazioni sul libro
Se il cinema di fiction è morto, producendo ormai solo copie di copie, anche il cinema militante è da tempo in uno stato agonico. In questo lavoro che raccoglie e completa mezzo secolo di riflessioni, Fofi torna a parlare di cinema non tanto per vaticinare la fine di un modello, quanto per prendere atto di una sua decisiva trasformazione: da strumento di comunicazione e formazione culturale di massa, a forma di comunicazione e di creazione artistica del tutto secondaria. Se vuole sopravvivere, il cinema deve arrendersi all'evidenza e accettare di riflettere sulla sua obbligata marginalità. E tornare a essere un cinema davvero «militante», da portare in giro, senza intermediari, in salette e cantine, scuole e quartieri, parrocchie e camere del lavoro, dando spazio a quanto di inchiesta, formazione e sollecitazione all'azione può ancora offrire. E che ognuno agisca secondo le proprie forze (meglio se in gruppo), in difesa della Natura e degli Oppressi di tutto il mondo e mosso da finalità che possiamo solo chiamare libertarie e socialiste. Se questo avviene: lunga vita al cinema militante!
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Indice dei contenuti
- Dello stesso autore nel catalogo elèuthera
- Frontespizio
- Colophon
- Cinema militante e movimenti di opposizione
- Tra sperimentazione, decadenza e nostalgia
- Per non concludere…
- Qualche esempio
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- Miseria dell’immaginario e necessità dell’inchiesta
- Per un cinema impietoso
- Il Vietnam di Chris Marker
- Solanas, Getino e il cinema didattico
- Frederick Wiseman
- Robert Kramer
- La Woodstock di Michael Wadleigh
- Ettore Scola
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