- 480 pagine
- Italian
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Come la politica condiziona l'arte
Informazioni sul libro
Il cosiddetto «sistema dell'arte» è sempre più al centro di discussioni e polemiche che vedono cimentarsi e prendere posizione non solo gli addetti ai lavori, ma anche politici e personalità della cultura, sollevando interrogativi anche nell'opinione pubblica. L'aspirazione di questo libro e del suo autore è aiutare a comprendere fino infondo tutti i meccanismi che animano, condizionano e in alcuni casi spingono ancora oggi chi detiene il potere a esercitare forme estreme di censura nei confronti degli artisti. E lo fa rispondendo a una serie di domande: come e perché i totalitarismi cercano di instaurare regole a cui l'arte è tenuta a sottoporsi? E, sull'altro fronte, per quale motivo una democrazia come quella statunitense ha impegnato risorse e strumenti per occupare un ruolo centrale nel mondo dell'arte? E ancora: come dobbiamo interpretare i fenomeni legati alla cosiddetta «cancel culture» e al «politicamente corretto» applicati all'arte? In questo libro, la storia avvincente del rapporto fra arte e potere si anima di figure tormentate ma anche di personaggi senza scrupoli, di eroi e avventurieri, restituendoci un ritratto appassionante e appassionato del mondo dell'arte e delle sfide che l'arte, fortunatamente, non smette di proporci.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- L’autore
- Frontespizio
- Pagina del copyright
- Prefazione alla presente edizione
- Introduzione alla prima edizione
- Capitolo primo. Napoleone e l’arte dei dittatori moderni
- Capitolo secondo. L’Armory Show e il tappetino Navajo di Theodore Roosevelt
- Capitolo terzo. L’arte a stelle e strisce contro le avanguardie europee
- Capitolo quarto. Quando Goering appese la Danae in camera da letto
- Capitolo quinto. Le razzie in Ucraina durante l’invasione russa del 2022
- Capitolo sesto. Gloria e declino degli artisti del Führer
- Capitolo settimo. Ziegler e Nolde dopo il diluvio
- Capitolo ottavo. L’equivoco Leni Riefenstahl
- Capitolo nono. La scultura monumentale al servizio dei grandi burattinai
- Capitolo decimo. Gli otto giorni in Germania di Derain, Vlaminck e van Dongen
- Capitolo undicesimo. L’album di famiglia di Richter e il saluto nazista di Kiefer
- Capitolo dodicesimo. Il fascismo di Bottai e l’Hitler di Cattelan
- Capitolo tredicesimo. L’utopia tra nostalgia e progresso nell’arte fascista
- Capitolo quattordicesimo. La tomba di Chruščëv, i bulldozer di Brežnev e le candele del patriarca ortodosso
- Capitolo quindicesimo. Arte, politica e sentimento religioso in Occidente
- Capitolo sedicesimo. Il boia uccideva mentre il poeta cantava
- Capitolo diciassettesimo. La colomba della pace di Picasso e i baffi di Stalin
- Capitolo diciottesimo. New York caput mundi dell’arte
- Capitolo diciannovesimo. L’America armena di Arshile Gorky
- Capitolo ventesimo. La politica culturale e i soldi del Piano Marshall
- Capitolo ventunesimo. L’Espressionismo astratto è la bandiera americana
- Capitolo ventiduesimo. Quando Greenberg negava le matrici ebraiche dell’Espressionismo astratto
- Capitolo ventitreesimo. Complotti reali e complotti immaginari. La profezia di Hirst sulla Pop Art
- Capitolo ventiquattresimo. Fascisti e postfascisti. Renato Guttuso prima e dopo
- Capitolo venticinquesimo. L’Italia che ha dimenticato di essere stata fascista
- Capitolo ventiseiesimo. Pinault, Hirst, Cattelan e l’ideologia di mercato dell’era post-ideologica
- Capitolo ventisettesimo. La Cina, l’arte e il nuovo ordine internazionale
- Capitolo ventottesimo. L’arte della censura nella Cina contemporanea
- Capitolo ventinovesimo. I Nobel della discordia. Gao Xingjian, Liu Xiaobo, Mo Yan e l’attivista Ai Weiwei
- Capitolo trentesimo. Vecchie e nuove forme di censura in Occidente
- Conclusioni
- Ringraziamenti
- Indice
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