- 304 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
Cagliari, 1573. È quasi il crepuscolo quando alla porta di Miguel de Cervantes, giunto in Sardegna al soldo del viceré, bussa forte Pablo, un giovane che l'uomo ha preso sotto la propria ala. «Vi cercano» grida, «dovete scappare!» Sul cadavere di Felipe Dulces, un nobile cagliaritano, è appena stato ritrovato il pugnale moresco dello spagnolo e le guardie stanno venendo ad arrestarlo. Il movente potrebbe essere passionale, dato che Cervantes è l'amante della moglie del nobile. Manca però l'opportunità: i due si trovavano insieme, proprio in quella stanza, mentre l'uomo veniva ucciso. Ma Miguel non vuole compromettere la donna per scagionarsi, così si mette in fuga. Anche perché le prove a suo carico, come scopre dallo stesso viceré, sono consistenti: nella stanza della vittima è stato rinvenuto un documento falso dal quale si evincerebbe che Miguel avrebbe ottenuto dei benefici se avesse ucciso il Dulces.
Inizia così l'appassionata e pericolosissima indagine di Cervantes e del fedele Pablo per scoprire la verità; saranno giorni d'avventura e paura, fughe rocambolesche, funzionari corrotti, lotte di potere e sette segrete, che renderanno indimenticabile il soggiorno di Miguel a Cagliari e che verranno resi immortali da alcune delle sue pagine più belle.
Ciro Auriemma, come i narratori del passato, ci immerge completamente in questa storia lontana e tuttavia contemporanea, facendoci accarezzare per un attimo la grandezza di un antieroe dal profondo valore.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Prologo
- Uno. o di come seminare due ceffi ubriachi per le vie di La Pola
- Due. o di come buttarsi da una finestra per restare vivi
- Tre. o di come rischiar di morire per restare vivi
- Primo intermezzo
- Quattro. o di come a brigante, brigante e mezzo
- Cinque. o di come l’apparenza non faccia le cose, ma neppure la realtà
- Sei. o di come a una corona sian preferibili brigante e brigante e mezzo
- Sette. o di come l’abito non faccia il monaco
- Secondo intermezzo
- Otto. o di come la croce possa fare il religioso
- Nove. o di come la verità somigli al sole
- Dieci. o di come Pablo, rubando ai ricchi, trovò un amico
- Undici. o di come sia possibile ritrovare nobiltà nel cuore di una serva
- Terzo intermezzo
- Dodici. o di come sovente chi cerca vento trovi tempesta
- Tredici. o di come possa nascondersi un cuore di topo nel petto di un uomo
- Quattordici. o di come un gatto giochi col topo
- Quindici. o di come il topo, a furia di giocare, rischi la coda
- Quarto intermezzo
- Sedici. o di come la parola di cane valga molte volte più di quella di maiale
- Diciassette. o di come la fortuna aiuti chi la invoca
- Diciotto. o di come un gregge di pecore possa pure indossare una divisa senza smetter di belare
- Diciannove. o di come, spenta la luce, arrivi il buio
- Venti. o di come, al cor gentil, talvolta rempairino guai, soprattutto quando son cercati
- Ventuno. o di come dolce sia, e periglioso, navigare negli occhi di una donna
- Quinto intermezzo
- Ventidue. o di come distinguere il cuore di un leone da quello di un anatroccolo
- Ventitré. o di come, al cor gentil, i guai rempairino tutti insieme
- Sesto intermezzo
- Ventiquattro. o di come il cuor di leone possa finire per avere battiti da coniglio
- Venticinque. o di come una notizia faccia più rumore se sussurrata
- Ventisei. o di come, a certe condizioni, sia preferibile la morte
- Settimo intermezzo
- Ventisette. o di come, anche per morire ci voglia un gran bel coraggio
- Ventotto. o di come a brigante e mezzo ci vogliano due briganti
- Ventinove. o di come sovente accadano cose inconsuete nella veglia tra la vita e la morte
- Trenta. o di come le cose, a lasciarle cadere, accada che si rompano
- Ottavo intermezzo
- Trentuno. o di come i fatti sian nemici del vero, ma lo sia anche un cuore cieco
- Trentadue. o di come accada che anche i fatti possano essere nemici del cuore
- Trentatré. o di come si possa cadere nella morte più veloci del suo abbraccio
- Trentaquattro. o di come la mano del diavolo solleciti la bocca degli uomini
- Nono intermezzo
- Trentacinque. o di come troppo spesso i sogni svaniscano all’alba
- Trentasei. o di come un esercito di pecore accetti di mettersi al servizio di una pecora nera
- Trentasette. o di come non basti un esercito di pecore per vincere contro un mulino
- Decimo intermezzo
- Trentotto. o di come la verità sia un tortuoso tratturo da percorrere un passo alla volta
- Trentanove. o di come un nome non sia solo un nome
- Quaranta. o di come una pecora nera possa governare col fuoco
- Undicesimo intermezzo
- Quarantuno. o di come ci sia un tempo per costruire e uno per demolire
- Dodicesimo intermezzo
- Quarantadue. o di come basti una candela per illuminare la notte
- Quarantatré. o di come basti una fiammella a dar vita a un incendio
- Tredicesimo intermezzo
- Quarantaquattro. o di come pure i confini del mondo, senza onore, possano non bastare
- Quarantacinque. o di come alle volte un cuore leone possa battere in un petto coniglio, ma sempre un leone resta leone
- Quarantasei. o di come, mentre la confusione regna sovrana sotto il cielo, nelle menti e nei cuori, a volte possa accendersi dal nulla una rinnovata speranza
- Quattordicesimo intermezzo
- Quarantasette. o di come a un tratto si diventi uomini anche contro ogni previsione
- Quarantotto. o di come si possa imparare che per amor della vita c’è chi accetta la morte
- Quarantanove. o di come per vincere qualche volta sia necessario mettere in conto di perdere
- Quarantanove. o di come per vincere qualche volta sia necessario mettere in conto di perdere
- Cinquanta. o di come un gabbiano non sia un cane, e saperlo sia una fortuna
- Cinquantuno. o di come sia possibile andare al macello mantenendo l’amore negli occhi
- Cinquantadue. o di come la verità talvolta è una fiamma che non brucia
- Sedicesimo intermezzo
- Cinquantatré. o di come capiti che le bugie abbiano, in maniera insospettabile, gambe abbastanza lunghe da viaggiar veloci
- Cinquantaquattro. o di come se non vi è la giustizia di Dio non potrà esserci neppure quella degli uomini
- Diciassettesimo intermezzo
- Cinquantacinque. o di come dentro un uomo, insieme a tutti gli uomini che è già stato, abiti anche la speranza
- Cinquantasei. o di come alla fine per sopravvivere si debba accettare di morire
- Cinquantasette. o di come sia vero che si sopravvive, ma non tutti interi
- Cinquantotto. o di come, giunti alla fine, ci si potrebbe pure accontentare di un castello
- Epilogo
- Ringraziamenti
- Copyright