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Memorie in corso. Un architetto racconta
Informazioni sul libro
In tandem con il socio Alessandro Martini, Edoardo Monaco ha proseguitol'opera dello studio fondato dal padre Vincenzo e da Amedeo Luccichenti, ma imprimendogli un indirizzo del tutto diverso. Lo Studio Monaco?Martini, infatti, non ha quasi mai beneficiato di incarichi privati, partecipando invece, per lo più, a concorsi pubblici, in particolare nel settore aeroportuale eospedaliero.
Questo libro aspira a essere una sorta di autobiografia di gruppo, poiché raccoglie le memorie di un milieu che annoverava artisti (Giuseppe Capogrossi, Pietro Consagra, Nino Franchina, Gino Severini, Corrado Cagli, Mimmo Rotella, Alberto Burri) e critici (Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Gualtieridi San Lazzaro), oltre agli architetti (Adalberto Libera, Luigi Moretti, JulioLafuente, Cesare Ligini), tutti attivi a Roma nel secondo Novecento. Graziea questa multidimensionalità, il volume può dunque presentarsi come unacronaca dettagliata del «lavoro» della complessa rete in cui la professionedell'architetto va necessariamente a inserirsi (committenza, imprese, politica, magistratura). In tal senso, questa non è esattamente un'autobiografiaindividuale. Potrebbe piuttosto annoverarsi fra le opere di memorialistica, ilgenere, secondo Alberto Asor Rosa, in grado di risolvere i personali tormentietici, proponendosi quale esercizio di «autopsia morale».