- 154 pagine
- Italian
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Sillabario dei tempi tristi
Informazioni sul libro
"In fondo, chi può stabilire se questi tempi siano o meno 'tristi'? Ovviamente: chi li vive. Chi li attraversa e li valuta. In questo caso, la 'mia' tristezza dipende e deriva dalla 'mia' difficoltà ad accettare quel che mi avviene intorno. Faccio fatica e anzi non riesco a riconoscermi in questo territorio informe, in questa plaga immobiliare per me senza senso; dove le relazioni personali sono povere e rarefatte, dove le persone si chiudono e si isolano, comunicano attraverso i cellulari, internet, i social network, dove le paure sono le lenti degli occhiali con cui guardiamo gli altri e il mondo, dove il mondo e gli altri arrivano nelle case e agli occhi delle persone attraverso i media, dove la politica è antipolitica, dove i partiti non sono più idee e associazioni ma leader e oligarchie, senza idee e senza associazioni; e vivono a pieno tempo nei telesalotti.Fatico a orientarmi dove gli stranieri appaiono nemici, dove anche gli altri appaiono nemici. Perché tutti diventano stranieri – e potenzialmente nemici, altri da noi – in un mondo e in un territorio che non conosciamo e in cui non ci riconosciamo. Per questo ho – e, forse, abbiamo – bisogno di bussole. Per procedere e orientarsi nella nebbia, cognitiva ed emotiva, prodotta dal nostro tempo. Almeno ai nostri – miei – occhi."
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Premessa
- Arrangiarsi
- Auguri
- (Serie) B
- Barone
- Bene comune
- Caldogno
- Confini
- Crisi
- Delusione
- Democrazia
- Esami
- Esuli
- Felicità
- Giovinezza
- Immobiliare
- Insicurezza
- Iperrealtà
- Liberalizzare
- Mostri
- Natale
- Notte
- Occhiali
- Ossezia
- Paura
- Professori
- Qui
- Rimini
- Rotatorie
- Sessantotto
- Stato (di necessità)
- Studenti
- Terremoto
- Tivù
- Ultrà
- Urbino
- Vittime
- Zone
- Post scriptum
- Nota per il lettore