- 400 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
"La conclusione di una riflessione che dura ormai da oltre cinquant'anni"Il ManifestoFin dall'antichità esiste una tensione tra il modo in cui le città sono costruite e quello in cui le persone le abitano. E oggi la maggior parte della popolazione mondiale abita in città.In uno studio urbanistico che chiude la trilogia dell'"Homo faber" nella società, dopo "L'uomo artigiano" e "Insieme", Richard Sennett mostra come Parigi, Barcellona e New York hanno assunto la loro forma moderna e ci guida nei luoghi che sono l'emblema della contemporaneità, dalle periferie di Medellín in Colombia al quartier generale di Google a Manhattan. E denuncia la diffusione globale della "città chiusa" – segregata, irreggimentata e sottoposta a un controllo antidemocratico –, che dal Nord del mondo ha conquistato il Sud del mondo e i suoi agglomerati urbani in mostruosa espansione.Secondo Sennett, esiste un altro modo di costruire e abitare le città. Nella "città aperta" i cittadini mettono in gioco attivamente le proprie differenze e creano un'interazione virtuosa con le forme urbane. Per costruire e abitare questa città, occorre "praticare un certo tipo di modestia: vivere uno tra molti, coinvolto in un mondo che non rispecchia soltanto se stesso. Questa è l'etica della città aperta".
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Ringraziamenti
- Introduzione Storta, aperta, modesta
- Prima parte. Le due città
- Seconda parte. Le difficoltà dell’abitare
- Terza parte. Aprire la città
- Note
- Inserto fotografico
- Crediti