L'estraneità del corpo
Fragilità naturale, potenza dell'immaginazione tecnica, desiderio d'infinito
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L'estraneità del corpo
Fragilità naturale, potenza dell'immaginazione tecnica, desiderio d'infinito
Informazioni sul libro
Mai come nella nostra attualità insensate credenze operano tanto fortemente da indirizzare gli orientamenti di molti. La numerosità dei click, dei like e delle condivisioni ribadisce, continuamente, la signoria della doxa sull'epistème. Prepotenti precomprensioni, frutto di altrettante disseminazioni ideologiche, sono alla base delle storie di diverse persone che, per aver rifiutato di affidarsi ai ritrovati della medicina ufficiale, si sono consegnate alla morte. Da un'interpretazione d'insieme, al di là di quanto insegni il singolo episodio di cronaca, emerge il tema principale del libro. Un filo rosso unisce in un'unica estraneità tre, diverse e distanti tra loro, visioni del corpo e della natura. La suggestione unitaria di un qualcosa che sfugge al controllo. L'impressione di una corporeità che, pur identificandoci, non risponde ai nostri desiderata. Secondariamente a questa separazione tra ciò che si è, fisicamente, nel presente e l'attesa di essere, talvolta e contemporaneamente, altro da sé – se malato, sano; se debole, forte – si consuma la distanza nel pensare e vivere la corporeità: tanto se la si vuole ricondurre a un elemento della natura, quanto se la si vuole superare con la tecnica o ripristinare con la medicina.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Parte prima Natura, natura umana
- I. Tre prospettive un unico orizzonte
- II. Troppo per vivere poco per morire
- III. Abbaglio originario
- IV. Nessuna arcadia
- Parte seconda Caduca necessità, attesa d’infinito
- V. Dominio organico apparente
- VI. Intelletto oltre il corpo
- VII. Scegliere il bene al di là del proprio bene
- VIII. Specifiche qualità
- Parte terza Limiti fisiologici, inventiva tecno-medica
- IX. Corpo da normare
- X. Questa è casa mia e qui non comanda l’Io