- 96 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
Un tributo di amore e rabbia verso la propria terra martoriata. Un monologo impetuoso sull'industria morente del Sud che ha in Taranto e nell'ILVA il suo occhio del ciclone.Angelo Mellone scrive il secondo capitolo di una trilogia sulla sua terra, sempre nella forma di monologo poetico, di comizio civile e lirico. Acciaiomare è canto funebre e peana d'amore, ma anche requisitoria e arringa al tempo stesso, invettiva ed engagez-vous, per un Sud e per una città al centro di uno dei più grandi casi economico-industriali al mondo.Mellone, in un caleidoscopio di immagini e ricordi, di luoghi e persone, di visioni ed emozioni, "scioglie all'urna un cantico" che ha la rabbia di una rivendicazione e l'amore di un figlio, il respiro della planata e la precisione del colpo secco. Perché "acciaio" a Taranto vuol dire tante, troppe cose, per chi ci vive e per chi da lì proviene.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Abstract
- Biografia
- Collana
- Frontespizio
- Copyright
- Indice
- Dedica
- Tu sei la guerra di Aurelio Picca
- Suo padre faceva i tubi di Luca Telese
- AcciaioMare Il canto dell’industria che muore
- In conclusione
- Le Radici Esplose di Flavia Piccinni