- 368 pagine
- Italian
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Aspettando Monsieur Bellivier
Informazioni sul libro
«Aspetta Monsieur Bellivier?» A questa domanda, posta quasi come una formula in codice, Helena Folasadu, giornalista freelance seduta in un caffè di Parigi, dovrebbe naturalmente rispondere di no. Non conosce l'uomo che le ha rivolto la domanda e non conosce nessun Monsieur Bellivier, né tantomeno lo sta aspettando. Eppure asseconda l'istinto e dice di sì, ritrovandosi a dover assolvere un incarico piuttosto criptico, grazie al quale spera di realizzare uno scoop. Intanto Mancebo, che sulla strada che porta al Sacro Cuore gestisce un piccolo negozio di alimentari da cui affiorano i profumi delle spezie della sua terra nordafricana, viene avvicinato da una donna che abita lì di fronte. Sarebbe disposto, in cambio di un compenso, a spiare per lei il marito? Considerando che se ne sta tutto il giorno seduto sul suo sgabello a osservare la gente che passa, nessuno ci farebbe caso. Sorpreso della sua stessa decisione, Mancebo accetta, e da quel momento comincia a guardare quello che accade fuori dalla porta del suo negozio con occhi diversi, interrogandosi sulle persone a lui più vicine, a partire dalla sua grande famiglia carica di segreti ingombranti. Nella sua nuova veste di detective, incontrerà – tra gli altri – diversi bambini a caccia di taccuini cinesi, un anziano e stravagante signore tormentato dai ricordi, uno scrittore forse fedifrago, e tutte le persone e cose che attraversano la loro strada, compresi diversi mazzi di fiori e un numero imprecisato di sigarette. Quando le missioni di Helena e Mancebo finiranno per incrociarsi, una volta risolto il mistero e dispersa la nebbia di menzogne in cui erano rimasti avviluppati, i due capiranno che forse, per fare tesoro delle proprie esperienze, non è necessario vivere qualcosa di travolgente.«Una lettura assolutamente adorabile. Un libro incantevole che vi darà la sensazione di trovarvi a Parigi e di conoscerla molto bene»GOODREADS UK
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Al 73 di boulevard des Batignolles, a Parigi, c’è una piccola drogheria
- Stranamente non provai niente di speciale tornando al caffè
- Mancebo viene svegliato dagli scossoni di Fatima
- La mia mansione consisteva nell’inoltrare delle mail a Monsieur Bellivier
- Mancebo ci mette un po’ a capire perché gli fa male il petto
- Per la prima volta googlai Monsieur Bellivier
- Di solito nei weekend Amir aiuta suo padre in negozio
- Il Sacro Cuore spuntava da una Parigi immersa nella foschia
- Le domeniche si distinguono da tutti gli altri giorni della settimana
- Gli agenti della gendarmeria camminavano serissimi avanti e indietro
- Mentre torna da Rungis, Mancebo sente la curiosità frizzargli in corpo come gazzosa
- Durante la mattinata non ero riuscita a pensare ad altro che a Monsieur Caro
- «Ha “La vache qui rit”, Monsieur?»
- Dopo aver lasciato cadere la chiave due volte per lo stress
- Mancebo è annoiato
- «Dov’ero arrivato? Al vagone ristorante, già. Di solito mi fermo lì.»
- Mancebo ha lo sguardo perso nel nulla
- Prima di andare a casa diedi una scorsa a un articolo sulle città più belle del mondo
- Uffa, quanto ci dai dentro, sole maledetto!
- L’intero quartiere del Marais odorava di falafel
- La sera successiva al collasso, Mancebo è seduto sulla poltrona davanti alla finestra
- Sembrava impossibile che fosse lì da prima
- Va tutto come pianificato
- «Datemi un po’ di grana, che mi ci compro una birra!»
- La vista delle banconote nel barattolo delle olive risveglia molte emozioni in Mancebo
- La metro si fermò in galleria
- Il mattino ha l’oro in bocca, pensa Mancebo
- La mattina in casa fu una sofferenza unica, un’attesa
- È solo controvoglia che Mancebo si alza questa mattina
- La prima cosa che feci quando arrivai in ufficio fu aprire lo scatolone
- Il telefono squilla un paio di volte
- Sentivo in ogni fibra del corpo che era l’ultimo giorno
- Tariq irrompe come sempre in negozio
- Era un quartiere sconosciuto per me
- Parigi si sveglia di malavoglia
- Fu con passo leggero che Monsieur Baker si avviò veloce lungo il marciapiede
- Dopo la scoperta di ieri, Mancebo ha fatto come suo figlio
- Non erano riusciti a mettersi d’accordo su chi avesse lanciato l’idea per primo
- Una cosa è certa: Fatima ha avuto il tempo di riferire a Tariq l’accaduto
- Ci avevo messo abbastanza poco a capire come muovermi per passare il testimone
- Che casino, pensa Mancebo abbracciando la stanza con lo sguardo
- Leggo due volte l’ultima frase del diario di Judith