- 256 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
Una potente macchina di dolore umano non giustificato e non giustificabile, che adopera un diritto dei cattivi introdotto «dopo l'Unità d'Italia per combattere i briganti, usato a piene mani dal fascismo per perseguitare i dissidenti, ignorato dai repubblicani» e riportato in auge dai moderni paladini della giustizia. È questa oggi l'Antimafia, un sistema dove l'eccezione diventa regola e l'emergenza permanente è l'altare sul quale sacrificare la libertà in nome della lotta al crimine. Così confische e sequestri colpiscono migliaia di cittadini e imprenditori mai processati, o piuttosto assolti. Così sentenze anticipano leggi, pene crescono al diminuire dei reati e una falsa retorica professa l'idea che il rovesciamento dello Stato di diritto sia necessario alla vittoria sulla malavita. È un'illusione o, peggio ancora, un inganno, sostiene Alessandro Barbano, che in questo libro svela «gli abusi, gli sprechi, i lutti e l'inquinamento civile perpetrati da un apparato burocratico, giudiziario, politico e affaristico cresciuto a dismisura e fuori da ogni controllo di legalità di merito». Come un virus che infetta ogni cellula, la menzogna di una legislazione antimafia che tutti i paesi del mondo vorrebbero imitare e l'intimidazione nei confronti di chi si azzarda a criticarla dilagano incontrastate. Per indebolire questo potere senza freni, che ha tradito il compito assegnatogli dalla democrazia, bisogna revocare la delega che una politica miope ha fatto alla magistratura e che alcune procure hanno trasformato in una leva per mettere la società sotto tutela. Oggi più che mai è necessario tornare a un diritto penale basato su fatti e prove, estirpare il peccato originale del sospetto, definire univocamente il confine fra lecito e illecito. Solo così si può capire che cos'è la mafia. E combatterla davvero.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Chi critica l’Antimafia non fa il gioco dei mafiosi
- È innocente, toglietegli tutto
- La magistratura «imprenditrice», ovvero: chi controlla i controllori?
- L’eccezione che diventa la regola
- I beni confiscati lasciati a marcire e l’Antimafia parassita
- La legge che tutti ci invidiano, ma che nessuno adotta
- Denunciare la mafia e morire di interdittiva antimafia
- Rocco e i suoi fratelli, colpiti dal concorso esterno: la Spoon River dei sindaci
- Le inchieste flop del Super Procuratore
- Caccia al «grande vecchio»: la democrazia sotto tutela giudiziaria
- Il regime dei morti viventi
- CONCLUSIONI
- Note
- Ringraziamenti