I rompicazzi del Novecento
Piccola guida eterodossa al pensiero pericoloso
- 272 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
Il vero rompicazzi se ne infischia delle etichette ideologiche, all'occorrenza fa il voltagabbana, è cangiante e contraddittorio, con i suoi repentini ripensamenti e cambi di direzione fa saltare le topografie intellettuali correnti. Solo un secolo feroce come il Novecento, drammatico e al contempo geniale e creativo, poteva essere così ricco di figure ambivalenti, di uomini e donne fuori dagli schemi che hanno chiuso da un momento all'altro con la loro vita precedente e ne hanno costruita una diversa. Con penna immaginifica e caustica, Giampiero Mughini rilegge le vite di formidabili campioni del non compromesso storico che hanno plasmato lo scenario letterario, giornalistico, politico e musicale, facendo luce su episodi rimossi e vicende trascurate di «una ridda di eroi che diventano bastardi e viceversa». Svelando passioni divoranti, gesti impertinenti e battaglie interiori combattute senza esclusione di colpi, l'autore chiarisce l'itinerario umano, intellettuale e artistico di personalità mutevoli e inafferrabili, funamboli che passano con leggiadria da un punto di vista all'altro, in precario equilibrio sul filo della storia. Tra amicizie indissolubili, tradimenti e aspirazioni represse, la memoria collettiva del «secolo breve» si intreccia ai ricordi privati di uno fra i più noti polemisti del nostro paese e racconta un'epoca «irregolare», fatta di esistenze in bilico tra la fine di un mondo e l'inizio di uno nuovo.
Domande frequenti
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Indice dei contenuti
- Cari e care «rompicazzi», quanto vi amo
- Quei figli di puttana del gennaio 1941 a Bucarest
- Il giornalista che piaceva così tanto a Benito Mussolini
- Il Grande Borghese che andò a morire su una mina tedesca
- Passò la vita a raccontare sbafornie, il suo nome era Gianni Celati
- Suonarono il rock negli scantinati di una villa sulla Costa Azzurra
- Quel giovanotto fiorentino che mutò passo alla cultura italiana
- Un uragano di nome Marina Ripa di Meana
- AL MODO DI UNA CONCLUSIONE