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La gerarchia di Ackermann
Informazioni sul libro
Fra le stregate geometrie di Longo, che congiungono Trieste e Budapest, l'Europa e il Mondo, scorre un fiume impetuoso di ricordi che sgorgano dai sedimenti limacciosi del tempo: un enigmatico plico giunto dall'Ungheria fa tornare alla mente del matematico triestino Guido Marenzi una storia d'amore e di follia che ha vissuto a Budapest vent'anni prima e dalla quale è uscito spezzato. Imprigionato tra la morsa dell'eros e quella del destino, accompagnato da personaggi elusivi, dalla musica greve del Castello di Barbablù e dal pensiero ossessivo della morte, Guido ripercorre per ventiquattr'ore quella lontana vicenda, e dal lavorio della memoria emerge trasformato. Sul finire del giorno, si sente pervaso da una mitigata speranza: liberandosi dal groviglio di esaltazione e di dolore che l'ha rinchiuso, vede comparire un mondo diverso, più dolce e placato.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- 1 ME NE STO QUI NELLA NOTTE ESTIVA
- 2 – SIAMO STATI PROPRIO FORTUNATI
- 3 GUIDO MARENZI SI ALZÒ E DISSE
- 4 IL PROFESSOR EMILIO PAUSLER
- 5 NOME EVA COGNOME FARKAS
- 6 CHE COSA FECE G. M.
- 7 MENTRE LA MADRE DI FARKAS
- 8 LE SUORE TENEVANO I MASCHI
- 9 – TOCCA A TE
- 10 GUIDO MARENZI INFILÒ LA CHIAVE
- TRADUZIONE DEI PASSI DA “IL CASTELLO DI BARBABLÙ” DI B. BARTÓK CITATI NEL ROMANZO
- POSTFAZIONE LUISA RICALDONE
- INDICE