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Glenn Gould. Politica della musica
Informazioni sul libro
Glenn Gould è ormai un'icona del Novecento. La sua immagine campeggia ovunque si parli o si discuta di musica, quasi alla stregua di un marchio registrato. Eppure la diffusione del mito rischia di rimuovere la profondità del musicista, così attento alle dinamiche sociali e politiche, addomesticando il suo messaggio di interprete negli stereotipi della società dell'estetizzazione diffusa. L'autore mette al centro della sua riflessione le questioni teoriche e politiche del lascito gouldiano, analizzando le registrazioni e gli scritti saggistici per costruire un discorso organico sulla sua idea di interpretazione musicale, e non manca di riflettere sull'influsso di Gould, soprattutto nelle opere di Edward W. Said sul fronte della critica culturale e di Thomas Bernhard su quello della letteratura. Si delinea il ritratto di un musicista sensibile a un'idea comunitaria di musica, che ha saputo anticipare un futuro in cui l'arte possa essere goduta e capita con l'attenzione necessaria. Gould si è realmente posto il problema della deriva culturale, provando a costruire soluzioni e a sperimentare pratiche di senso. Emerge un'estetica politica della musica, capace di far uscire la figura dell'artista fuori dai luoghi comuni che deturpano l'immagine di un pianista condannato a essere schiavo del consumismo culturale.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Informazioni bibliografiche
- Pagine introduttive
- Indice
- Prologo. In limine
- Epigrafe
- Capitolo I. L’estetica al pianoforte
- Capitolo II. Il suono materiale
- Capitolo III. Dentro e fuori l’opera d’arte
- Capitolo IV. Socialismo utopico?
- Capitolo V. L’umanista-interprete. Edward W. Said legge Glenn Gould
- Capitolo VI. Soccombere a Horowitz. Thomas Bernhard scrive Glenn Gould
- Epilogo. Contro il mito Glenn Gould
- Indice dei nomi