Nel Regno dei Devoti
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Nel Regno dei Devoti

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Nel Regno dei Devoti

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"In altri Paesi le donne si vestono così per spaventare i bambini piccoli."
Per tredici mesi, il giornalista tedesco Peter Boehm ha insegnato nelle università saudite. Questo è il suo reportage. Racconta di bambini a cui è permesso guidare, ma donne a cui non è permesso, di disoccupati di lusso, donne in costume di Darth Vader, di cameriere e delle loro storie dell'orrore, il vero significato della preghiera, le compagnie di amici che scorrazzano in auto per le cittàe il pazzo boom edilizio. Ma soprattutto, Peter Boehm disegna il ritratto dettagliato di una società fondamentalista islamica che non ha eguali nel mondo.
Descrizione del libro:
Descrizione del libro:
"In altri Paesi le donne si vestono così per spaventare i bambini piccoli."
Per tredici mesi, il giornalista tedesco Peter Boehm ha insegnato nelle università saudite. Questo è il suo reportage. Racconta di bambini a cui è permesso guidare, ma donne a cui non è permesso, di disoccupati di lusso, di donne in costume di Darth Vader, di cameriere e delle loro storie dell'orrore, del vero significato della preghiera, delle compagnie di amici che scorrazzano in auto per le cittàe del pazzo boom edilizio. Ma soprattutto, Peter Boehm disegna il ritratto dettagliato di una società fondamentalista islamica che non ha eguali nel mondo.

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Informazioni

ISBN
9781547585779
Categoria
Travel
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LA FABBRICA DEI TERRORISTI O UN AVVERTIMENTO PER GLI ESPATRIATI.

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Come già sapete, ho lavorato nel Regno come insegnante di inglese. Era un lavoro a prova di crisi, perché l'Arabia Saudita era disperatamente alla ricerca insegnanti, specialmente insegnanti di inglese. Nel 2012, il Ministero dell'Istruzione aveva stimato che negli anni successivi il Regno avrebbe avuto bisogno di 10.000 di questi educatori. Ciò significava che i soldi avrebbero continuato ad essere investiti nell'istruzione. La valuta è sicura - il Riyal saudita ha una parità fissa con il dollaro USA - e di liquidi ce ne sono in abbondanza. Questo spiega quella specie di corsa all'oro a cui si assiste qui. Sia per le agenzie che organizzano le lezioni e procurano gli insegnanti, sia per gli stessi insegnanti di inglese.
Chi è in grado insegnare inglese e ha bisogno di soldi, viene nel Regno. Il Golfo è il miglior posto al mondo per gli insegnanti di inglese in termini di stipendio. Non si pagano le tasse e non ci sono molte opportunità per spendere. In effetti tutti quelli che dopo aver trascorso un periodo di lavoro nel Regno, decidono di rimpatriare se ne vanno con un bel gruzzolo.
C'erano due tipi di insegnanti di inglese quando ero lì: i giovani musulmani e quelli a contratto.
I giovani musulmani provenivano da Liverpool e New Jersey e non so da dove altro. Erano stati cresciuti a Big Mac e in compagnia di Superman e Kobe Bryant ma appena si erano trasferiti nel Regno avevano riscoperto la fede dei loro padri, si erano fatti crescere la barba e iniziavano portare tuniche lunghe e morbide. Uno, con i pantaloni corti tipici delle truppe del Profeta, aveva al seguito due Darth Vaders che trotterellavano dietro di lui a pochi passi di distanza.
Per contro il tipico insegnante a contratto nel Regno, proveniva dal sud-est asiatico, dalla Cina o dalla Corea, aveva più di cinquanta anni e si era sposato con una donna thailandese. È vero: la maggior parte vive nel sud-est asiatico. Il clima è bello e caldo, la costo della vita è a buon mercato, solo che i guadagni sono miseri così decidono di trasferirsi alcuni mesi nel Regno per mettere da parte qualche soldo.
Ad ogni modo il Regno c’è un vasto campionario di umanità e l'agenzia per cui lavoravo era una sorta di calamita per i casi umani. Questo è certo. Non sto nemmeno parlando dei casi più comuni come ad esempio quelli che attraversavano le stanze dell'università come nulla fosse e rovistavano nei cassetti altrui, o quelli che picchiavano i propri studenti. No, no, sto parlando degli altri.
Tutto era iniziato dal più alto in carica tra i Non sauditi. Da un anno all'altro era passato dal ruolo di insegnante comune a "direttore" dell'agenzia. Il suo caso era stato oggetto di molte discussioni sulla stampa di Washington, di come fosse passato da direttore di un prestigioso college americano a insegnate di inglese nel Regno. L'argomento era sulla bocca di tutti i colleghi. In un anno era stato sorpreso per ben tre volte ubriaco mentre era alla guida. Dopo la seconda volta aveva perso il suo posto di rettore del prestigioso college. In un articolo sugli stranieri, si era lamentato con la stampa della capitale di essere stato trattato ingiustamente. Poi era sfuggito al lungo braccio della legge degli Stati Uniti - del Regno, e di tutti gli altri Paesi.
Durante i suoi viaggi all'estero era stato più volte fermato con una bottiglia in mano, la polizia lo aveva arrestato e l'agenzia aveva poi dovuto pagare una cauzione per il suo rilascio. Quando tornò, aveva delle abrasioni sul viso causate dai mozziconi di sigaretta. Era successo un paio di volte.
Poi c'era il dottore americano che stava insegnando da noi perché nel suo paese d'origine gli avevano fatto causa per un errore estetico in un intervento. ‘Oggigiorno praticare la medicina per un medico non è più conveniente’, andava ripetendo a chiunque lo ascoltasse.
O lo scontroso irlandese, che mi prese da parte e con una certa convinzione sostenne che aveva lavorato per la Stasi a Berlino Ovest negli anni '80. A quel tempo era oro, la paga era buona, ora si stava costruendo una casa di legno in Tailandia per la vecchiaia. Che dire. Venite nel Regno!
Altri avevano perso i loro risparmi durante la crisi finanziaria o stavano pagando le tasse universitarie. Nel Regno tutti avevano avuto una seconda occasione, tutti avevano trovato la loro pentola d'oro per affrontare le difficoltà economiche e allontanare i fantasmi del passato. Eravamo tutti mercenari che non avevano avuto fortuna, uniti dal desiderio di far soldi in fretta. Per questo eravamo pronti a trascorrere alcuni mesi o anni della nostra vita nel Regno senza una gioia. Il tempo da trascorrere in Arabia variava a seconda della gravità delle condizioni economiche.
Ci si poteva riabilitare, ma non tutti erano in grado di gestire la vita nel Regno. La sera prima eri a cena con lui o con lei e la mattina dopo se n'erano andati. Non si erano presentati al lavoro. Avevano lasciato il loro appartamento senza lasciare alcun messaggio. Forse già da settimane avevano pianificato nei minimi particolari la loro funga. Non avevano detto niente a nessuno o forse lo avevano confidato solo ai loro amici più cari. Poi nottetempo si erano imbarcati su un aereo alla volta di Liverpool, Durban o Auckland. Forse sarebbe arrivata una mail di spiegazione qualche settimana dopo, ma nulla di più.
Certo, ognuno di noi aveva firmato un contratto annuale, ma nonostante questo le truppe si erano dileguate, sciolte come si scioglie il gelato al cioccolato nel sole di luglio. La nostra agenzia ha dovuto fare pubblicità 365 giorni all'anno per promuovere nuovi mercenari.
Avevo già lavorato come insegnante di inglese per l'istruzione degli adulti in Germania - sì, è questo il suo nome ufficiale. Ecco perché era stato naturale anche per me cercare di fare qualcosa per il mio conto in banca. Tuttavia, avevo intravisto un secondo possibile campo di attività che poteva fare al caso mio. Non solo il Regno era molto pio, ma era anche molto chiuso, sì, chiuso quasi ermeticamente. Provate ad ottenere un visto se non siete dei pellegrini. Non c'è quasi nulla da leggere sul Regno, certamente non cercando localmente e soprattutto non in tedesco.
Quindi questo era il mio piano: insegnare nel Regno per un anno e guadagnare un po' di soldi. Se le cose fossero andate bene, avrei scritto qualche articolo di giornale e quando sarei tornato a casa avrei scritto un libro. L'intera faccenda avrebbe potuto rivelarsi anche una bella esperienza. Un anno. Quanto mai avrebbe potuto essere lungo un anno? 365 giorni. Oh, funzionerà. In effetti non c'era motivo che andasse male. Effettivamente niente in particolare.
C'era solo un piccolo problema: c'erano già abbastanza annunci per insegnanti nei siti internet dedicati. Sfortunatamente, il Regno cercava solo madrelingua. Ricevetti alcune disdette, ma ricevetti anche una chiamata per un colloquio di lavoro. In una breve pausa tra due ore avevo risposto ad alcune domande su Mobilink. Una delle domande era quando avrei potuto iniziare. Questo è tutto. Due mesi dopo, ero un insegnante di inglese nel Regno.
All'inizio filò tutto liscio. Insegnavo alla Al Imam University di Riyad fino alle quattro e in una specie di scuola professionale nel pomeriggio. Alle dieci di sera ero a casa. Solo per due giorni la settimana dovevo essere al Al Imam alle otto del mattino. Avevo un intero giorno di riposo e naturalmente il fine settimana. Certo, avevo molto da fare, ma il denaro cominciava a girare. Ecco perché mi trovavo nel Regno. Stavo bene.
La mia agenzia mi aveva procurato un appartamento, beh, più che un appartamento era una camera da letto con una specie di entrata, un divano, un televisore, un angolo cottura e un frigorifero. L'agenzia aveva affittato l'intero condominio apposta per i suoi insegnanti. Ognuno aveva ricevuto il suo appartamento. Ero circondato da persone che si trovavano in una situazione simile alla mia. Questa era una cosa positiva. Andavo all'università in bici. Avevo l'assicurazione sanitaria. Non avevo altri costi. L'agenzia si era occupata direttamente con le autorità saudite del visto e degli altri documenti. Nel fine settimana andavo con alcuni colleghi a "hashing". Espatriati disponibili ci avevano portato nel deserto a bordo dei loro fuori strada 4x4. Le donne si strappavano l'odiato Abayas nero non appena eravamo fuori città. Tutti insieme camminavamo un po' nel deserto. Alle cinque e mezzo del pomeriggio era bellissimo. Poi stornavamo a casa e il mattino dopo tornavo all'università. Certo, vivevo nel Regno, ma, come ho detto, il denaro stava arrivando. Mi ero sistemato lì. Stavo bene.
Quando lo raccontavo agli altri espatriati che insegnavo alla Al Imam University, spalancavano gli occhi. L'Università Islamica di Al Imam Mohammad Ibn Saud, questo è il suo nome completo, viene spesso chiamata la "fabbrica terrorista" dai media statunitensi. A seconda di come li si conta, due o tre degli assassini dell'11 settembre 2001 avevano studiato lì.
L'Università di Al Imam era ed è davvero la scuola d'élite del clero Saudita, ma non era così brutta come lo era la sua fama. Avevo un modello di paragone: avevo insegnato per un mese alla King Saud University, il più antico e prestigioso College di Riyad e poi all'Istituto di Pubblica Amministrazione (IPA). La differenza tra i college era marginale. L'ordine severo del Regno era ovunque.
Nella Facoltà di giurisprudenza islamica e in altri luoghi di studi teorici presso l'Al Imam, non era permesso a noi insegnanti occidentali di insegnare. Tenevo i miei corsi alla facoltà di scienze e a quella di economia. Lì, i giovani uomini sauditi studiavano come negli altri college. Inoltre, noi occidentali insegnavamo solo nell'anno di preparazione all'università. Ogni studente saudita doveva frequentarlo. Durante questi due semestri, gli studenti hanno quasi esclusivamente corsi in lingua inglese. Anche se in teoria avrebbero dovuto imparare l'inglese nei sette o nove anni di scuola saudita, quando arrivavano ai nostri corsi, conoscevano a stento qualche parola, e di conseguenza dovevamo rimettere le cose a posto ricominciando tutto daccapo. Nel loro percorso universitario venivano poi seguiti da insegnanti sauditi, anche nei corsi di lingua inglese.
Andavo molto d'accordo con i miei studenti. Erano incredibilmente pigri e un paio di minuti prima della lezione copiavano in fretta i compiti che qualcuno, in cambio di qualcosa aveva fatto al posto loro. Ma erano molto rispettosi, molto educati e molto disponibili. Non mi hanno mai reso la vita difficile. L'ho sempre apprezzato.
C'era comunque un problema. Siccome il sistema perfetto sembrava produrre un sacco di piccoli mostri, era naturale che la gioventù del paese cercasse continuamente modelli di comportamento che corrispondessero agli insegnamenti ricevuti. Soprattutto per i miei studenti di Al Imam e non solo, il modello doveva essere un uomo del tutto speciale. Ogni tanto uno dei miei studenti balzava in piedi, faceva il saluto di Hitler e dichiarava estaticamente: "Adoro Hitler!" Gli altri applaudivano o agitavano entusiasticamente le braccia in alto tenendole unite. Dopo la lezione, uno studente mi chiese dove fosse la tomba di Hitler - voleva andare a fargli visita - un altro, dove vivesse ora suo figlio. Era molto deluso dal fatto di non poterlo incontrare. Mi mancherà, la sensazione confortante che ti dà la certezza di insegnare in una stanza piena di amanti di Hitler.
Così la vita andava avanti. Come i miei colleghi, dopo alcuni mesi persi il lavoro serale presso la scuola professionale. Ad Al Imam dovevamo insegnare ora anche nel pomeriggio. Fu una seccatura. Ma doveva finire perché avevo molte altre cose da fare. All'inizio scrissi qualche articolo di giornale sotto uno pseudonimo, temendo che un censore avrebbe presto bussato alla mia porta, ma col tempo diventai più audace. Scoprii ben presto che i censori sauditi non leggevano i giornali tedeschi. Inoltre non leggevano i giornali austriaci, svizzeri o lussemburghesi. Direi che non capivano affatto il tedesco, altrimenti sarei stato nei guai. Per ‘l'Independent’ non avrei potuto scrivere, era chiaro, ma in tedesco avevo il campo completamente libero.
Già solo dopo poche settimane trascorse a vivere nel Regno, sapevo che non volevo passare il resto della mia vita lì. A dirla tutt...

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  1. Titolo Pagina
  2. Copyright Pagina
  3. NEL REGNO DEI DEVOTI | Di Peter Boehm
  4. Testo Copyright © 2013 Peter Boehm | Tutti i diritti riservati.
  5. Indice
  6. UNA PREGHIERA PER LA PIOGGIA
  7. QUI GOVERNANO GLI ANZIANI
  8. PERCHÉ "LA PRIMAVERA" È RIMASTA FUORI DAI CONFINI DEL REGNO.
  9.  | L'OPPOSIZIONE DI UN SOLO UOMO.
  10. IL LAVORO: UN TERNO AL LOTTO.
  11. LA POSTA? LA POSTA!
  12. FARE LA CAMERIERA NEL REGNO: UN RACCONTO DELL'ORRORE.
  13. GLI ALTRI: GLI SCIITI IN ARABIA SAUDITA
  14. DONNE AL VOLANTE, PERICOLO COSTANTE?
  15. AUTO DI CITTÀ, AUTO DI CAMPAGNA
  16. INTERVISTE A DONNE SCONOSCIUTE
  17. MI CHIEDEVO: COME CI SI SENTE A DORMIRE CON DARTH VADER?
  18. SALAH - CUORI CHE BATTONO PER IL SIGNORE
  19. LA FABBRICA DEI TERRORISTI O UN AVVERTIMENTO PER GLI ESPATRIATI.