Preparazione Alle Abilità Di Base Dello Psicologo Clinico-Sanitario
eBook - ePub

Preparazione Alle Abilità Di Base Dello Psicologo Clinico-Sanitario

Scopri Come Iniziare Nell'Ambito Della Salute Mentale

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Preparazione Alle Abilità Di Base Dello Psicologo Clinico-Sanitario

Scopri Come Iniziare Nell'Ambito Della Salute Mentale

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

In questo libro vengono trattati gli aspetti basilari che deve conoscere un professionista che desideri addentrarsi nell'ambito della salute mentale, in particolare della Psicologia Clinica.
In questo libro vengono trattati gli aspetti basilari che deve conoscere un professionista che desideri addentrarsi nell'ambito della salute mentale, in particolare della Psicologia Clinica. Un libro introduttivo per l'esercizio professionale che mostra le basi sopra le quali si basano la diagnosi e l'intervento in uno dei campi più richiesti della psicologia. Senza dubbio un aiuto per coloro che sono agli inizi o che sono curiosi riguardo la forma di lavoro nella pratica clinica. PUBLISHER: TEKTIME

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Preparazione Alle Abilità Di Base Dello Psicologo Clinico-Sanitario di Juan Moisés De La Serna, Francesco Basso in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Psicologia e Psicologia clinica. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Tektime
ISBN
9788893982849

Capitolo 1. Basi della gestione dei manuali diagnostici D.S.M.-V y C.I.E.-10


Nonostante avessimo già iniziato a vedere nel dibattito precedente di cosa trattassero i manuali di diagnosi clinica maggiormente utilizzati, in questo paragrafo si discuterà della loro struttura e modalità di funzionamento, per cui ne analizzeremo ognuno singolarmente, con la consapevolezza che diventerà il manuale di riferimento obbligatorio per poter stabilire una diagnosi al riguardo.
Prima di iniziare, sottolineare i lati positivi dell’utilizzare un manuale standardizzato, sebbene ogni professionista potrebbe affidarsi al suo proprio “sistema” di classificazione, quando un paziente viene trasferito ad un altro professionista, o nel caso in cui si debba ricoverare a causa di un grave problema, è fondamentale affinché ci sia un consenso sulla sua cartella clinica.
I sintomi di cui può soffrire una persona possono essere cronici o acuti, con i primi che fanno riferimento ad una malattia più a lungo termine, di solito con una bassa o media intensità e che sono soliti richiedere anche un più piccolo intervento di tipo psicofarmacologico.
Al contrario, quando si parla di casi acuti, si parla di momenti specifici di forte sintomatologia in una sola volta e di solito molto intensa, come ad esempio nel caso di un crollo psicotico o del Delirium tremens.
Il primo denominato Disturbi psicotici acuti e transitori riguarda (F23), secondo il C.I.E.-10:
“Gruppo eterogeneo di disturbi caratterizzati da un inizio acuto di alcuni sintomi psicotici come delirio, allucinazioni e alterazioni della percezione, e da un grave sconvolgimento del comportamento ordinario. L’inizio acuto viene definito come uno sviluppo in crescendo di un quadro clinico chiaramente anormale nell’arco di due settimane o meno. Per questi disturbi non ci sono prove di una causa biologica. Spesso ci sono perplessità e sconcerto, ma il disorientamento per quanto riguarda tempo, luogo e persona non sono sufficientemente persistenti o gravi da giustificare una diagnosi di delirio dovuto a cause biologiche (F05.-). Di solito si verifica un recupero completo in pochi mesi, spesso in poche settimane o anche giorni. Se il disturbo persiste è necessario cambiare la diagnosi. Il disturbo può essere associato oppure no a stress acuto, che viene definito come la presenza di eventi stressanti abituali che avvengono una o due settimane prima dell’inizio del quadro.


G1. Inizio acuto di deliri, allucinazioni, discorsi incomprensibili o incoerenti, o di qualsiasi combinazione tra questi. L’intervallo di tempo tra la manifestazione di un qualunque sintomo psicotico e la presentazione del disturbo, completamente evoluto, non deve superare le due settimane.
G2. Se si presentano stati transitori di perplessità, falso riconoscimento o deficit di attenzione o di concentrazione, tali stati non corrispondono ai criteri di un quadro confusionale di causa biologica, come viene specificato in F05.-, criterio A.
G3. Il disturbo non risponde a criteri di espidosi maniaci (F30.-), depressivi (F32.-), o di disturbi depressivi ricorrenti (F33.-).
G4. Non ci sono prove sufficienti di un consumo recente di sostanze psicoattive per soddisfare criteri di intossicazione (Flx.O), consumo pericoloso (Flx.l), sindrome di dipendenza (Flx.2) o di sindrome da astinenza. Il consumo continuo di alcool o droghe in quantità moderate e costanti, o con la frequenza alla quale il soggetto è abituato, non esclude necessariamente l’uso di F23. Ciò si deve stabilire in funzione del giudizio clinico e dei requisiti del progetto di investigazione in questione.
G5. Criterio di esclusione usato con maggiore frequenza. Assenza di un disturbo neurobiologico (F00-F09) o di un’alterazione metabolica grave che danneggia il sistema nervoso centrale (non è incluso il parto).
Deve essere utilizzato un quinto carattere per specificare se l’inizio acuto del disturbo è da associare ad uno stress acuto (che si produce due o meno settimane prima che si abbiano prove dei primi sintomi psicotici):
F23.xO Senza stress acuto associato.
F23.xl Con stress acuto associato.
Per motivi di ricerca è opportuno che il passaggio di un disturbo da uno stato non psicotico ad uno chiaramente psicotico sia specificato più come improvviso (inizio in 48 ore) o acuto (inizio in più di 48 ore, ma in meno di due settimane).

Per quanto riguarda il Delirium tremens, questo può manifestarsi a causa del consumo di sostanze come barbiturici o come parte del processo di astinenza quando si tratta di abbandonare la dipendenza dal consumo di alcool. Al riguardo, e secondo il C.I.E.-10:
FlO. Sindrome di astinenza dall’alcool
A.Devono verificarsi i criteri generale della sindrome da astinenza (Flx.3).
B.Tre dei seguenti segni devono essere presenti:
1.Tremore della lingua, delle palpebre o delle mani tese.
2.Sudorazione.
3.Nausea, conati o vomito.
4.Tachicardia o ipertensione.
5.Disordini psicomotori.
6.Cefalea.
7.Insonnia.
8.Malessere o debolezza.
9.Illusioni o allucinazioni provvisorie di tipo visivo, tattile o uditivo.
10.Convulsioni epilettiche.
Nota diagnostica
In presenza di delirio, la diagnosi sarà di sindrome di astinenza dall’alcool con delirio (delirium tremens) (FIOA).

Integrando questa con quella anteriore vi è una categoria specifica per i casi in cui appaia il delirio nel processo di astinenza:

F1x.4 Sindrome di astinenza con delirio
“Condizione in cui la sindrome da astinenza, definita con il quarto carattere comune .3, si complica a causa di un delirio, come viene definito in F05. Possono verificarsi anche convulsioni. Questa condizione deve essere classificata in F05.S quando si ritiene che anche fattori biologici stanno avendo un ruolo nella eziologia”.

Delirium tremens (indotto dall’alcool)
Precisamente questo delirio, che non si manifesta in tutti gli alcolisti, sarà uno degli stimoli principali al momento di abbandonare questa dipendenza, sebbene in questo processo esistano molti fattori che facilitano il non recupero e la ricaduta nella dipendenza.
Come si sta evidenziando, uno dei principali problemi delle dipendenze sono le ricadute, vale a dire ritornare a consumare alcool, nel caso della dipendenza dal bere.
E infatti, nei programmi di disintossicazione degli Allolisti Anonimi si celebrano gli anni che una persona trascorre senza bere come qualcosa di eccezionale.
Il primo anno sobrio, il secondo…sapendo che, in qualsiasi momento, si può ricadere, sebbene si siano passati anni senza assumere alcool.
Studi precedenti affermano che alcuni fattori della personalità possono aiutare a continuare a non cadere nell’alcool per molto tempo, ma quali fattori della personalità servono per evitare la ricaduta?
In questo studio pubblicato di recente sulla rivista Psychology dall’Università di Montpellier e Saint Etienne sono state analizzate due caratteristiche della personalità, la stabilità emotiva e la capacità di saper mantenere relazioni stabili, sulla base della bibliografia esistente che afferma che erano precisamente questi due fattori della personalità quelli che sono stati accertati come i migliori indicatori dell’assenza di ricadute nell’alcolismo nel corso del tempo.
È stato somministrato a tutti un questionario approfondito della personalità al fine di verificare se esistessero differenze tra i due gruppi, sapendo che l’unica spiegazione di queste ultime sarebbe stata l’aver avuto o no di recente un’esperienza con l’alcool.
I dati mostrano variazioni significative tra i due gruppi per quanto riguarda nevroticismo, cordialità e consapevolezza.
Quelli che avevano appena smesso con l’alcool mostravano livelli significativamente più alti di nevroticismo, relazionati con una maggiore instabilità emotiva, con mancanza di controllo degli impulsi, con stress e pensieri irrazionali.
I membri del gruppo che non bevevano da più tempo mostravano una maggiore cordialità, ossia mostravano una maggiore tendenza all’altruismo e disponibilità ad aiutare gli altri, aspetto fondamentale per interagire in modo positivo con gli altri e per stabilire relazioni sociali durature.
Riguardo alla consapevolezza, presente in misura maggiore nelle persone che non assumono alcool da più tempo, questa è relazionata a livelli più alti di autostima, con un’attenzione all’immagine personale e agendo in modo disinteressato per gli altri, cosa che rende più semplice lo stabilirsi di relazioni durature.
Questi tre aspetti della personalità differenti tra chi ha appena smesso con l’alcool e chi non beve da due anni spiegherebbero le differenze tra le due misure, essendo il gruppo degli astemi di lunga durata quello che mostrava una maggiore stabilità emotiva e relazioni sociali stabili.
Sebbene, come indica lo studio, pochi fattori non vanno a determinare un cambio totale di personalità, se ci si riferisce agli elementi implicati nella facilitazione della stabilità emotiva e delle relazioni sociali durature, che sono stati mostrati in precedenza come buoni indicatori dell’astinenza a lungo termine, questi piccoli cambi in alcuni fattori della personalità fanno comunque sì che non si verifichino ricadute nel caso della dipendenza dall’alcool.
Ciò che lo studio non dice, è se questo fattore di protezione contro la ricaduta delle persone che sono state dipendenti dall’alcool serve per fare una distinzione tra la popolazione a rischio oppure no di essere dipendente, cioè se è possibile sapere rifacendoci a questi fattori della personalità se la persona può essere dipendente dall’alcool molto prima che...

Indice dei contenuti

  1. Capitolo 1. Basi della gestione dei manuali diagnostici D.S.M.-V y C.I.E.-10
  2. Capitolo 2. Il paziente in consultazione, gestione del colloquio clinico
  3. Capitolo 3. Selezione, amministrazione e correzione di test e scale standardizzate
  4. Capitolo 4. La diagnosi differenziale nella Psicologia Clinica
  5. Conclusioni