La guerra dei metalli rari
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La guerra dei metalli rari

Il lato oscuro della transizione energetica e digitale

Guillaume Pitron

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La guerra dei metalli rari

Il lato oscuro della transizione energetica e digitale

Guillaume Pitron

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In un mondo segnato da disuguaglianze e conflitti, e su un pianeta sofferente, l'energia pulita e le nuove tecnologie sembrano essere oggi i vettori di un futuro migliore, nel quale l'umanità potrà finalmente interrompere la dipendenza dai combustibili fossili e perseguire una crescita più sostenibile e sempre meno basata sullo sfruttamento di risorse finite. Non molti sanno, tuttavia, che la transizione energetica e digitale nasconde un'altra dipendenza: tutte le tecnologie "verdi" (come pale eoliche, pannelli solari e veicoli elettrici) e tutti i settori più strategici dell'economia del futuro (ad esempio robotica, intelligenza artificiale e self-driving cars) hanno una componente essenziale nei cosiddetti metalli rari, materie prime contenute nelle rocce terrestri in proporzioni ridotte, attorno al controllo e allo sfruttamento delle quali rischia di scatenarsi una guerra che, come quelle combattute in passato per il dominio sulle risorse, potrebbe avere per l'umanità conseguenze drammatiche. In questo libro, costato anni di indagine e ricerche condotte sul campo e in tutto il mondo, Guillaume Pitron racconta il lato oscuro della transizione energetica e digitale, i rischi geopolitici che stiamo correndo e persino il disastro ecologico che l'estrazione e lo sfruttamento indiscriminati di queste risorse rischiano paradossalmente di causare nei paesi produttori. La guerra dei metalli rari, combattuta spesso in silenzio e lontano dai nostri occhi, è lungi dall'essere perduta: conoscerne le dinamiche segrete e i gravi rischi è tuttavia fondamentale per evitare che la maggiore speranza per il futuro del pianeta e dell'umanità non si trasformi in un terribile incubo.

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Information

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stories
Guillaume Pitron
La guerra dei metalli rari
Il lato oscuro della transizione energetica e digitale
prefazione di Stefano Liberti
traduzione di Ondina Chirizzi
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La guerra dei metalli rari
Questo libro è stato originariamente pubblicato in Francia
da Les Liens qui Libèrent con il titolo La guerre des métaux rares.
La face cachée de la transition énergétique et numérique
© 2018 Les Liens qui Libèrent
Per questa traduzione italiana
© 2019 Luiss University Press – Pola srl
Tutti i diritti riservati
Prima edizione: 2019
Prima edizione digitale: 2019
ISBN: 978-88-6105-422-6

Indice

Prefazione all’edizione italiana
Prefazione
Introduzione
Capitolo 1
La maledizione dei metalli rari
Una definizione dei metalli rari
I metalli rari, vettori di nuove energie
La rivoluzione tecnologica all’origine di una mutazione energetica
L’accelerazione del consumo dei metalli rari
Terre rare, mercato nero e catastrofi ecologiche
Un mondo più verde dipendente da metalli sporchi
Colossali ripercussioni sanitarie
La volontà di recuperare, a costo dell’anarchia
I metalli rari, un flagello mondiale
Capitolo 2
Il lato oscuro delle tecnologie verdi e digitali
Tecnologie verdi: un pesante bilancio ecologico
La materialità dell’invisibile
Le promesse deluse del riciclaggio
Rinvio al mittente
Capitolo 3
L’inquinamento delocalizzato
Quando gli americani dominavano il mercato delle terre rare
Mongolfiere, avventure e terre rare: la saga di Rhône-Poulenc
Un nuovo ordine mondiale
L’illusione di una nuova èra dell’opulenza
L’abbandono delle politiche pubbliche di sovranità minerale
Capitolo 4
L’Occidente sotto embargo
Pechino, il nuovo padrone dei metalli rari
L’“arma dei metalli” al servizio della politica estera cinese
Manovre commerciali dalle ripercussioni planetarie
Viaggio dalla regina del platino
La recrudescenza dei nazionalismi minerari
Metalli di influenza… e di crisi
Capitolo 5
Man bassa delle alte tecnologie
La battaglia dei super-magneti
Cronaca di una disindustrializzazione annunciata
Viaggio nella “Silicon Valley delle terre rare”
L’Indonesia, di nuovo “non allineata”
Capitolo 6
Il giorno in cui la Cina ha superato l’Occidente
La ricetta cinese del “colbertismo high-tech”
Progressi tecnologici stupefacenti
L’Occidente indebolito
Due visioni del mondo contrapposte
Capitolo 7
La corsa ai missili intelligenti
Shampoo, tosatrici per cani e missili ad alta precisione
Magnequench nel mirino dei “principi rossi”
Interferenze cinesi nelle urne americane
Divieto d’accesso nel Mar cinese meridionale
I magneti cinesi fanno traballare il pentagono
Capitolo 8
Estensione delle aree minerarie
Una penuria di metalli all’orizzonte?
La transizione energetica e digitale a rischio
La moltiplicazione dei fronti minerari
Capitolo 9
La fine degli ultimi santuari
La Francia, un gigante minerario a riposo
Parigi alla conquista degli oceani
Il giorno in cui il presidente Obama ha tolto il lucchetto allo spazio
Epilogo
Ringraziamenti
Bibliografia
Appendici
A mio padre,
a mia madre.
“Ci sono due tragedie nella vita. Una è perdere
ciò che più si desidera, l’altra è ottenerlo.”
George Bernard Shaw

Prefazione all’edizione italiana

di stefano liberti
Siamo in un futuro non troppo lontano. Sul pianeta ormai sovrappopolato manca tutto: l’acqua, il cibo, l’energia elettrica. Il crimine è imperante, l’aspettativa di vita bassissima. L’unico modo per sfuggire a questo orizzonte di miseria e privazioni è accedere al “maralto”, un mondo di abbondanza riservato ai più intelligenti, ai più intraprendenti, ai più spietati. Ogni anno, un esercito di candidati ventenni tenta una specie di concorso a prove per trasferirsi permanentemente in questo empireo riservato a pochi iniziati: delle centinaia di partecipanti, solo il 3% sarà ammesso. Gli altri soccomberanno. Vedere 3%, la serie brasiliana distribuita da Netflix, e leggere contemporaneamente il libro che avete tra le mani fa un effetto straniante. Perché se la serie ci catapulta in un futuro universo distopico, il libro di Guillaume Pitron ci interroga su un presente di cui poco sappiamo e che presenta caratteristiche non meno inquietanti.
La descrizione che l’autore fa dei risvolti nascosti della cosiddetta “transizione ecologica e digitale” somiglia a un film di fantascienza: con miniere di metalli oscuri sfruttate da eserciti di operai in condizioni semi-schiavistiche, grandi potenze che si accaparrano le risorse e si assicurano il dominio sulla tecnologia per gli anni a venire, speculatori privati che scommettono sulla penuria e responsabili politici che hanno deciso scientemente di non occuparsi del problema e scaricarlo sulle generazioni future.
Le terre rare di cui si parla in questo libro sono l’ossatura delle nostre moderne società. Gallio, selenio, tantalio, litio, germanio, antimonio: questi metalli dai nomi enigmatici (e ne abbiamo citati solo alcuni) sono le componenti irrinunciabili di molti apparecchi elettronici di cui ci serviamo tutti i giorni e gli assi portanti della decantata transizione da un modello di consumo basato sui combustibili fossili a uno incentrato sulle cosiddette energie rinnovabili. Prendete lo smartphone che avete in tasca: la quasi totalità dei metalli rari vi è presente. Le batterie sono fatte di cobalto, che viene estratto nella Repubblica Democratica del Congo. Nella componente elettronica ci sono il gallio, che proviene dal Fujian (sud della Cina), il tantalio estratto probabilmente in Mozambico, il gadolinio di origine brasiliana. Nello schermo ci sono parti di ittrio, indio, disprosio. Prendete le pale eoliche che disegnano i contorni di tanti paesaggi del Sud Italia, i pannelli solari sempre più diffusi sulle case delle nostre campagne, le auto elettriche che stanno gradualmente sostituendo le automobili a benzina. Guardate lo schermo del vostro computer. Tutto questo universo tecnologico è reso possibile dalle terre rare – presenti magari in percentuali minimali (intorno all’1% del peso totale) ma senza le quali questi strumenti semplicemente non funzionerebbero.
Riprendendo la metafora alimentare che ci propone l’autore, le terre rare sono il pizzico di sale che dà il sapore a quell’impasto di acqua, farina e lievito da cui origina il pane. Il paragone è efficace. Ma se funziona per descrivere la presenza di questi metalli a livello quantitativo, non tiene conto di due differenze rilevanti: la prima è che il pane esisterebbe anche senza sale, mentre molti degli aspetti che caratterizzano ormai la nostra vita quotidiana dipendono del tutto da questi metalli. La seconda è che l’estrazione delle terre rare – presenti in concentrazioni infinitesimali nella crosta terrestre, spesso associate ad altri metalli di uso più comune – è complessa e onerosa, molto più del sale, ampiamente diffuso in natura.
La corsa alle terre rare è una delle storie più intimamente attuali del mondo di oggi, eppure meno raccontata. È il vettore e la ragione di un conflitto geopolitico che già si sta combattendo – e che segnerà con ogni probabilità gli equilibri del mondo di domani. Ed è il fulcro di un nuovo modello di sviluppo energetico che si sta delineando, le cui implicazioni reali sono poco note al grande pubblico.
Generalmente siamo soliti pensare che le energie rinnovabili siano l’unico modo per ridurre l’inquinamento, ridimensionare le emissioni di gas a effetto serra, arginare i cambiamen...

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