stories
Guillaume Pitron
La guerra dei metalli rari
Il lato oscuro della transizione energetica e digitale
prefazione di Stefano Liberti
traduzione di Ondina Chirizzi
La guerra dei metalli rari
Questo libro Ăš stato originariamente pubblicato in Francia
da Les Liens qui LibÚrent con il titolo La guerre des métaux rares.
La face cachée de la transition énergétique et numérique
© 2018 Les Liens qui LibÚrent
Per questa traduzione italiana
© 2019 Luiss University Press â Pola srl
Tutti i diritti riservati
Prima edizione: 2019
Prima edizione digitale: 2019
ISBN: 978-88-6105-422-6
Indice
Prefazione allâedizione italiana
Prefazione
Introduzione
Capitolo 1
La maledizione dei metalli rari
Una definizione dei metalli rari
I metalli rari, vettori di nuove energie
La rivoluzione tecnologica allâorigine di una mutazione energetica
Lâaccelerazione del consumo dei metalli rari
Terre rare, mercato nero e catastrofi ecologiche
Un mondo piĂč verde dipendente da metalli sporchi
Colossali ripercussioni sanitarie
La volontĂ di recuperare, a costo dellâanarchia
I metalli rari, un flagello mondiale
Capitolo 2
Il lato oscuro delle tecnologie verdi e digitali
Tecnologie verdi: un pesante bilancio ecologico
La materialitĂ dellâinvisibile
Le promesse deluse del riciclaggio
Rinvio al mittente
Capitolo 3
Lâinquinamento delocalizzato
Quando gli americani dominavano il mercato delle terre rare
Mongolfiere, avventure e terre rare: la saga di RhĂŽne-Poulenc
Un nuovo ordine mondiale
Lâillusione di una nuova Ăšra dellâopulenza
Lâabbandono delle politiche pubbliche di sovranitĂ minerale
Capitolo 4
LâOccidente sotto embargo
Pechino, il nuovo padrone dei metalli rari
Lââarma dei metalliâ al servizio della politica estera cinese
Manovre commerciali dalle ripercussioni planetarie
Viaggio dalla regina del platino
La recrudescenza dei nazionalismi minerari
Metalli di influenza⊠e di crisi
Capitolo 5
Man bassa delle alte tecnologie
La battaglia dei super-magneti
Cronaca di una disindustrializzazione annunciata
Viaggio nella âSilicon Valley delle terre rareâ
LâIndonesia, di nuovo ânon allineataâ
Capitolo 6
Il giorno in cui la Cina ha superato lâOccidente
La ricetta cinese del âcolbertismo high-techâ
Progressi tecnologici stupefacenti
LâOccidente indebolito
Due visioni del mondo contrapposte
Capitolo 7
La corsa ai missili intelligenti
Shampoo, tosatrici per cani e missili ad alta precisione
Magnequench nel mirino dei âprincipi rossiâ
Interferenze cinesi nelle urne americane
Divieto dâaccesso nel Mar cinese meridionale
I magneti cinesi fanno traballare il pentagono
Capitolo 8
Estensione delle aree minerarie
Una penuria di metalli allâorizzonte?
La transizione energetica e digitale a rischio
La moltiplicazione dei fronti minerari
Capitolo 9
La fine degli ultimi santuari
La Francia, un gigante minerario a riposo
Parigi alla conquista degli oceani
Il giorno in cui il presidente Obama ha tolto il lucchetto allo spazio
Epilogo
Ringraziamenti
Bibliografia
Appendici
A mio padre,
a mia madre.
âCi sono due tragedie nella vita. Una Ăš perdere
ciĂČ che piĂč si desidera, lâaltra Ăš ottenerlo.â
George Bernard Shaw
Prefazione allâedizione italiana
di stefano liberti
Siamo in un futuro non troppo lontano. Sul pianeta ormai sovrappopolato manca tutto: lâacqua, il cibo, lâenergia elettrica. Il crimine Ăš imperante, lâaspettativa di vita bassissima. Lâunico modo per sfuggire a questo orizzonte di miseria e privazioni Ăš accedere al âmaraltoâ, un mondo di abbondanza riservato ai piĂč intelligenti, ai piĂč intraprendenti, ai piĂč spietati. Ogni anno, un esercito di candidati ventenni tenta una specie di concorso a prove per trasferirsi permanentemente in questo empireo riservato a pochi iniziati: delle centinaia di partecipanti, solo il 3% sarĂ ammesso. Gli altri soccomberanno. Vedere 3%, la serie brasiliana distribuita da Netflix, e leggere contemporaneamente il libro che avete tra le mani fa un effetto straniante. PerchĂ© se la serie ci catapulta in un futuro universo distopico, il libro di Guillaume Pitron ci interroga su un presente di cui poco sappiamo e che presenta caratteristiche non meno inquietanti.
La descrizione che lâautore fa dei risvolti nascosti della cosiddetta âtransizione ecologica e digitaleâ somiglia a un film di fantascienza: con miniere di metalli oscuri sfruttate da eserciti di operai in condizioni semi-schiavistiche, grandi potenze che si accaparrano le risorse e si assicurano il dominio sulla tecnologia per gli anni a venire, speculatori privati che scommettono sulla penuria e responsabili politici che hanno deciso scientemente di non occuparsi del problema e scaricarlo sulle generazioni future.
Le terre rare di cui si parla in questo libro sono lâossatura delle nostre moderne societĂ . Gallio, selenio, tantalio, litio, germanio, antimonio: questi metalli dai nomi enigmatici (e ne abbiamo citati solo alcuni) sono le componenti irrinunciabili di molti apparecchi elettronici di cui ci serviamo tutti i giorni e gli assi portanti della decantata transizione da un modello di consumo basato sui combustibili fossili a uno incentrato sulle cosiddette energie rinnovabili. Prendete lo smartphone che avete in tasca: la quasi totalitĂ dei metalli rari vi Ăš presente. Le batterie sono fatte di cobalto, che viene estratto nella Repubblica Democratica del Congo. Nella componente elettronica ci sono il gallio, che proviene dal Fujian (sud della Cina), il tantalio estratto probabilmente in Mozambico, il gadolinio di origine brasiliana. Nello schermo ci sono parti di ittrio, indio, disprosio. Prendete le pale eoliche che disegnano i contorni di tanti paesaggi del Sud Italia, i pannelli solari sempre piĂč diffusi sulle case delle nostre campagne, le auto elettriche che stanno gradualmente sostituendo le automobili a benzina. Guardate lo schermo del vostro computer. Tutto questo universo tecnologico Ăš reso possibile dalle terre rare â presenti magari in percentuali minimali (intorno allâ1% del peso totale) ma senza le quali questi strumenti semplicemente non funzionerebbero.
Riprendendo la metafora alimentare che ci propone lâautore, le terre rare sono il pizzico di sale che dĂ il sapore a quellâimpasto di acqua, farina e lievito da cui origina il pane. Il paragone Ăš efficace. Ma se funziona per descrivere la presenza di questi metalli a livello quantitativo, non tiene conto di due differenze rilevanti: la prima Ăš che il pane esisterebbe anche senza sale, mentre molti degli aspetti che caratterizzano ormai la nostra vita quotidiana dipendono del tutto da questi metalli. La seconda Ăš che lâestrazione delle terre rare â presenti in concentrazioni infinitesimali nella crosta terrestre, spesso associate ad altri metalli di uso piĂč comune â Ăš complessa e onerosa, molto piĂč del sale, ampiamente diffuso in natura.
La corsa alle terre rare Ăš una delle storie piĂč intimamente attuali del mondo di oggi, eppure meno raccontata. Ă il vettore e la ragione di un conflitto geopolitico che giĂ si sta combattendo â e che segnerĂ con ogni probabilitĂ gli equilibri del mondo di domani. Ed Ăš il fulcro di un nuovo modello di sviluppo energetico che si sta delineando, le cui implicazioni reali sono poco note al grande pubblico.
Generalmente siamo soliti pensare che le energie rinnovabili siano lâunico modo per ridurre lâinquinamento, ridimensionare le emissioni di gas a effetto serra, arginare i cambiamen...