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Il gabbiano
Anton P. Cechov, Angelo Maria Ripellino
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- 88 Seiten
- Italian
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Il gabbiano
Anton P. Cechov, Angelo Maria Ripellino
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 Il Gabbiano è anche un'allegoria spietata di quel male inevitabile, di quel fumoso ed ubriaco fuoco di rèsina, che è l'invaghimento di un quarantenne per una fanciulla, e, viceversa, l'estatica infatuazione di una fanciulla per un quarantenne. Trigòrin cerca evasioni e rifiorimento nell'amore di Nina che incarna la giovinezza, e la giovinezza Nina rifugge il giovane Trepliòv innamorato, per fuggir con Trigòrin, al quale l'Arkà dina, come lui quarantenne, nella paura di perderlo, si aggrappa disperatamente, assalendolo con un mare mellifluo di tenerezze, di scaltri vezzeggiativi. (Dalla Nota introduttiva di A. M. Ripellino)
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Information
Thema
LiteratureThema
DramaATTO QUARTO1
Uno dei salotti in casa di Sòrin, trasformato da KonstantĂn Trepliòv in stanza di lavoro. A destra e a sinistra porte che conducono in stanze interne. Di fronte una porta a vetri che dĂ sul terrazzo. Oltre alla consueta mobilia da salotto, nellâangolo di destra una scrivania, accanto alla porta di sinistra un divano turco, una libreria, libri alle finestre, sulle sedie. â Ă sera. Brilla una lampada a petrolio sotto un paralume. Penombra. Si sente lo stormire degli alberi e lâululo del vento nei camini. Il guardiano batte col bastone. Entrano Medvèdenko e Mascia.
MASCIA (chiamando) KonstantĂn GavrĂloviÄ! KonstantĂn GavrĂloviÄ! (Guardandosi intorno) Non câè nessuno. Il vecchio ogni momento domanda: dovâè Kostja, dovâè Kostja⌠Non può vivere senza di luiâŚ
MEDVĂDENKO Ha paura della solitudine. (Tendendo lâorecchio) Che tempo orribile! GiĂ da due giorni.
MASCIA (aumenta la fiamma della lampada) Che onde sul lago. Enormi.
MEDVĂDENKO In giardino è buio. Bisognerebbe far demolire in giardino quel teatro. Sta lĂ nudo, mostruoso, come uno scheletro, e il sipario sbatte per il vento. Ieri sera vi sono passato vicino, e mi è parso che qualcuno piangesse lĂ dentro.
MASCIA Ma viaâŚ
Pausa.
MEDVĂDENKO Andiamo a casa, Mascia!
MASCIA (scrolla la testa in segno di diniego) Passerò qui la notte.
MEDVĂDENKO (con tono supplichevole) Mascia, andiamo! Il nostro bambino avrĂ fame.
MASCIA Sciocchezze. Matriòna gli darà da mangiare.
Pausa.
MEDVĂDENKO Fa pena. Ă giĂ da tre notti senza la madre.
MASCIA Noioso sei diventato. Prima filosofavi, e adesso non fai che ripetere: bambino, a casa, bambino, a casa, â da te non si sente nientâaltro.
MEDVĂDENKO Andiamo, Mascia!
MASCIA Vaâ da solo.
MEDVĂDENKO Tuo padre non mi darĂ i cavalli.
MASCIA Te li darĂ . Chiedili, e te li darĂ .
MEDVĂDENKO Va bene, ci proverò. Allora verrai domani?
MASCIA (fiuta tabacco) SĂ, domani. Sei appiccicoso⌠(Entrano Trepliòv e Polina Andrèevna; Trepliòv porta dei cuscini e una coperta, e Polina Andrèevna biancheria da letto; depongono tutto sul divano turco, poi Trepliòv va a sedersi alla sua scrivania). PerchĂŠ tutto questo, mamma?
POLINA ANDRĂEVNA Piotr NikolĂ eviÄ mi ha pregato di preparargli il letto vicino a Kostja.
MASCIA Lascia fare a me⌠(Prepara il letto).
POLINA ANDRĂEVNA (con un sospiro) I vecchi sono come i bambini⌠(Si avvicina alla scrivania e, appoggiandovi i gomiti, guarda un manoscritto).
Pausa.
MEDVĂDENKO Allora io vado. Addio, Mascia. (Bacia la mano alla moglie) Addio, mamma. (Fa lâatto di baciare la mano alla suocera).
POLINA ANDRĂEVNA (stizzita) Vaâ! Vaâ con Dio.
MEDVĂDENKO Buona notte, KonstantĂn GavrĂloviÄ.
Trepliòv gli tende la mano in silenzio; Medvèdenko esce.
POLINA ANDRĂEVNA (guardando il manoscritto) Nessuno pensava nĂŠ presagiva che lei, Kostja, sarebbe diventato un vero scrittore. Ed ecco che, grazie a Dio, le riviste cominciano anche a pagarla. (Gli carezza i capelli) E si è fatto anche bello⌠Mio caro, mio buono Kostja, sia un poâ piĂş gentile con la mia MĂ scenka!âŚ
MASCIA (preparando il letto) Lascialo in pace, mamma.
POLINA ANDRĂEVNA (a Trepliòv) Ă cosĂ brava. (Pausa). A una donna, Kostja, non occorre nientâaltro che uno sguardo affettuoso. Lo so per esperienza.
Trepliòv si alza dalla scrivania ed esce in silenzio.
MASCIA Lâhai fatto adirare. Câera bisogno di infastidirlo!
POLINA ANDRĂEVNA Sono in pena per te, MĂ scenka.
MASCIA Non ce nâè bisogno!
POLINA ANDRĂEVNA Il mio cuore soffre per te. Io vedo tutto, capisco tutto.
MASCIA Sono tutte sciocchezze. Lâamore senza speranza è solo nei romanzi. Scempiaggini. Lâessenziale è non struggersi e non star sempre lĂ ad aspettare, aspettare che lâerba cresca⌠Se lâamore ha fatto nido nellâanima, bisogna scacciarlo. Hanno promesso di trasferire mio marito in un altro distretto. Cambiando luogo, dimenticherò tutto⌠strapperò tutto dal cuore con la radice.
Due stanze lontano qualcuno suona un valzer malinconico.
POLINA ANDRĂEVNA Kostja suona. Vuol dire che è triste.
MASCIA (fa senza rumore due o tre giri di valzer) Lâessenziale, mamma, è non vederlo dinanzi agli occhi. Basta che trasferiscano il mio Semiòn, e lĂ , credimi, in un solo mese lo avrò dimenticato. Sono tutte scempiaggini.
Si apre la porta di sinistra, Dorn e Medvèdenko spingono Sòrin nella poltrona a rotelle.
MEDVĂDENKO Adesso siamo in sei a casa. E il prezzo della farina è aumentato.
DORN E bisogna arrangiarsi.
MEDVĂDENKO Lei se la può ridere. Ha denaro a bizzeffe.
DORN Denaro? In trentâanni di carriera, amico mio, di carriera agitata, durante la quale non ebbi mai nĂŠ giorno nĂŠ notte un attimo per me stesso, ero riuscito a raggranellare soltanto duemila rubli, e li ho sprecati poco tempo addietro tutti allâestero. Non ho nulla.
MASCIA (al marito) Sei ancora qui?
MEDVĂDENKO (con aria colpevole) Che devo fare? Se non mi dĂ nno i cavalli!
MASCIA (con amara stizza, a mezza voce) Se i miei occhi potessero non vederti!
La poltrona a rotelle viene fermata nella metà di sinistra della stanza; Polina Andrèevna, Mascia e Dorn si siedono vicino; Medvèdenko, avvilito, si ritrae in disparte.
DORN Eppure, quanti cambiamenti da voi! Avete trasformato un salotto in uno studio.
MASCIA Qui KonstantĂn GavrĂloviÄ lavora piĂş comodamente. Quando vuole, può uscire in giardino a meditare.
Il guardiano batte il bastone.
SĂRIN Dovâè mia sorella?
DORN à andata alla stazione a prendere Trigòrin. Sarà di ritorno fra poco.
SĂRIN Se lei ha ritenuto necessario far venire qui mia sorella, vuol dire che sono gravemente malato. (Dopo un attimo di silenzio) Strano però, sono gravemente malato, eppure non mi si dĂ nno medicine.
DORN Che vuole? Gocce di valeriana? Bicarbonato? Chinino?
SĂRIN Ricomincia la filosofia. Oh, che castigo! (Indicando con la testa il divano) Ă preparato per me?
POLINA ANDRĂEVNA Per lei, Piotr NikolĂ eviÄ.
SĂRIN La ringrazio.
DORN (canticchia) ÂŤSpazia la luna nei notturni cieliâŚÂť
SĂRIN Voglio dare a Kostja un soggetto per una novella. Deve intitolarsi cosĂ: Lâuomo che voleva. Lâhomme, qui a voulu. In giovinezza una volta volevo diventare un uomo di lettere â e non lo sono diventato, volevo essere un parlatore â e ho sempre parlato in maniera nauseante: (si autocanzona) ÂŤecco tutto, in fin dei conti, cosĂ e colĂ âŚÂť Volevo esser conciso â e sbrodolavo, sino a grondare sudore; volevo sposarmi â e non mi sono sposato; volevo vivere sempre in cittĂ â e finisco la mia vita in campagna, ecco tutto.
DORN Volevo diventare un consigliere di stato effettivo â e lo son diventato.
SĂRIN (ride) A questo non aspiravo. Ă venuto da sĂŠ.
DORN Esprimere insoddisfazione per la vita a sessantadue anni, ne convenga, non è generoso.
SĂRIN Che caparbio. Ma non capisce che ho voglia di vivere?
DORN Questa è frivolezza. Per le leggi della natura ogni vita deve aver fine.
SĂRIN Lei ragiona come un uomo sazio. Lei è sazio e perciò indifferente verso la vita, le importa poco. Ma di morire anche lei avrĂ paura.
DORN Paura della morte â paura animale⌠Bisogna reprimerla. Teme consapevolmente la morte soltanto chi crede nella vita eterna e ha paura dei propri peccati. Ma lei, in primo luogo, è un miscredente, e poi: quali sono i suoi peccati? Ă stato impie...
Inhaltsverzeichnis
- Copertina
- Il gabbiano
- Personaggi
- Atto primo
- Atto secondo
- Atto terzo
- Atto quarto
- Il libro
- Lâautore
- Dello stesso autore
- Copyright
Zitierstile fĂźr Il gabbiano
APA 6 Citation
Cechov, A. (2015). Il gabbiano ([edition unavailable]). EINAUDI. Retrieved from https://www.perlego.com/book/3427476/il-gabbiano-pdf (Original work published 2015)
Chicago Citation
Cechov, Anton. (2015) 2015. Il Gabbiano. [Edition unavailable]. EINAUDI. https://www.perlego.com/book/3427476/il-gabbiano-pdf.
Harvard Citation
Cechov, A. (2015) Il gabbiano. [edition unavailable]. EINAUDI. Available at: https://www.perlego.com/book/3427476/il-gabbiano-pdf (Accessed: 15 October 2022).
MLA 7 Citation
Cechov, Anton. Il Gabbiano. [edition unavailable]. EINAUDI, 2015. Web. 15 Oct. 2022.