La mafia dei giardini
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La mafia dei giardini

Storia delle cosche della Piana dei Colli

Vittorio Coco

  1. 200 Seiten
  2. Italian
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La mafia dei giardini

Storia delle cosche della Piana dei Colli

Vittorio Coco

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Fin dalla seconda metĂ  dell'Ottocento, nei dintorni di Palermo operava la mafia cosiddetta 'dei giardini', dedita allo sfruttamento di ricche aziende agricole e all'intermediazione commerciale dei loro prodotti. La Piana dei Colli era uno dei suoi luoghi d'elezione. Qui i gruppi mafiosi, oltre ad accedere a ingenti risorse, potevano attivare relazioni con i piĂč diversi strati sociali, tra cui le classi dirigenti cittadine. Si trattava infatti di un ambiente composito, in cui le splendide residenze dell'aristocrazia convivevano con le case di borgata. La trasformazione da esso subita nel corso del Novecento, quando Ăš diventato parte integrante della cittĂ , non ha intaccato il ruolo di primo piano della mafia della Piana dei Colli.Sulla base di un'esaustiva e originale lettura di diverse fonti archivistiche e giudiziarie, Vittorio Coco ricostruisce le ultracentenarie vicende di gruppi mafiosi che hanno dimostrato grandi capacitĂ  di adattamento a un cosĂŹ radicale mutamento del contesto.

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Information

Jahr
2013
ISBN
9788858107027

1. La Piana dei Colli e la nascita della mafia

La Piana dei Colli rappresenta un notevole caso di studio per chi volesse osservare da vicino la mafia. Essa, infatti, insieme al resto dell’agro palermitano, ha rivestito un ruolo centrale in ambito mafioso fin dal momento in cui sono stati prodotti i primi documenti sul fenomeno, ossia da quando Ăš stato possibile ricostruirne la storia. La caratteristica delle fonti sulla mafia Ăš quella di essere state prodotte, nella maggior parte dei casi, da quegli organismi statali che, nel corso del tempo, hanno contrastato, o anche semplicemente incontrato, il fenomeno. Dunque, esse si concentrano in quelle fasi in cui maggiore Ăš l’attenzione per la mafia, momenti che solitamente corrispondono alle strette repressive attuate dallo Stato e che spesso – anche se non sempre – seguono un picco di emergenza nell’ordine pubblico. Da ciĂČ deriva che una storia della mafia non potrĂ  mai essere continua e completa; invece, ci saranno dei momenti in cui avremo un elevato numero di fonti a disposizione e altri di assoluta mancanza9.
Si tratta di un andamento che procede per singoli flash, che proiettano raggi di luce su gruppi o vicende specifiche. Uno di questi momenti, in cui la Piana dei Colli lasciĂČ ampia traccia di sĂ©, fu la congiuntura compresa tra la metĂ  degli anni Settanta e i primi anni Ottanta dell’Ottocento, ossia quando, per la prima volta, la mafia si pose al centro del dibattito pubblico e politico nazionale e si celebrarono i primi processi. Erano gli anni della transizione del governo italiano dalla Destra alla Sinistra storica e dunque il problema della gestione dell’ordine pubblico – e prima di tutto della mafia – in Sicilia emergeva con maggiore chiarezza10. A tale fase seguĂŹ un black out, corrispondente ad un calo dell’attenzione per il fenomeno, che si interruppe perĂČ negli ultimi anni del secolo, quando furono riaperte le indagini sul primo, e per molti decenni unico, degli omicidi «eccellenti» della mafia, quello di Emanuele Notarbartolo11. Fu in quella circostanza che venne prodotto il cosiddetto Rapporto Sangiorgi, il principale documento sulla mafia palermitana dell’Ottocento12.

1. Uno sguardo al contesto

Per capire il perchĂ© di questa rilevanza della Piana dei Colli sarĂ  opportuno volgersi al Settecento, ossia al periodo in cui ebbe inizio la sua storia moderna. Fino a quel momento nel territorio – esterno alla cinta muraria della cittĂ  – si trovavano casali o fattorie di dimensioni ridotte e, lungo la costa, torri di avvistamento. Fu allora che la nobiltĂ  siciliana, e palermitana in particolare, attratta da questo territorio pianeggiante e relativamente vicino alla «capitale», iniziĂČ ad edificarvi delle splendide residenze di villeggiatura che, al tempo stesso, erano centri di aziende agricole in cui si praticava un’agricoltura piĂč razionale e redditizia. Nella Piana dei Colli si svolse in questi decenni una grande opera di miglioramento fondiario. Nei terreni circostanti alle ville, in molti casi fino a quel momento incolti, fu introdotta la canna da zucchero e il sommacco e al contempo impiantati vigneti, oliveti e frutteti. L’acqua, elemento necessario per la trasformazione fondiaria, data l’assenza di corsi superficiali in questa parte dell’agro palermitano, fu intercettata nelle profonditĂ  del suolo attraverso i pozzi, ma non furono pochi i casi in cui essa fu convogliata dalle sorgive delle montagne circostanti: giĂ  la prima delle ville ai Colli, la cosiddetta «Casena grande», edificata nel 1683 in localitĂ  San Lorenzo per volontĂ  della marchesa di Geraci, fu seguita dalla costruzione di un lunghissimo condotto di argilla che si collegava ad una sorgente alle falde del monte Cuccio. Lo sfruttamento sistematico delle potenzialitĂ  del territorio richiamĂČ una grande quantitĂ  di contadini e artigiani che, concentrandosi nei dintorni di alcune delle ville e lungo le principali vie di comunicazione, diedero vita a dei piccoli nuclei abitati sub-urbani, le borgate. Dalla cittĂ  verso il mare, lungo la direttrice Sud-Nord, sorsero cosĂŹ Resuttana, San Lorenzo, Pallavicino, Tommaso Natale, Partanna, Mondello e Sferracavallo. La Piana dei Colli non fu la sola protagonista di questo processo e la presenza di ville e borgate si registrĂČ un po’ in tutto l’agro palermitano nel corso di quei decenni; Ăš vero perĂČ che essa fu una delle destinazioni principali, insieme a Mezzomonreale e alla piana di Bagheria13.
Nel corso dell’Ottocento a questa prima trasformazione ne seguĂŹ un’altra, le cui conseguenze non furono meno rilevanti. Essa in parte si legĂČ alla rivoluzione mondiale dei trasporti che, connettendo la Sicilia ai lontani e ricchi mercati stranieri, apriva nuove opportunitĂ  nella commercializzazione dei prodotti. Fu allora che una coltura fortemente legata all’esportazione come quella agrumaria conobbe la sua piĂč larga diffusione, anche in zone che prima ne erano state per nulla o poco interessate, come avvenne nel caso della Piana dei Colli14. Qui gli agrumi, in prevalenza limoni e mandarini, insieme alle diverse colture giĂ  praticate davano vita a un paesaggio particolarmente caratteristico, per cui, secondo quanto scriveva il celebre agronomo Ferdinando Alfonso Spagna, era consueto «vedere oliveti ad alta impalcatura, oramai irrigui, spesso intersecati da fichi d’India a secco, e tra essi avvicendarsi gli aranci e quindi i nespoli del Giappone e le piante ortensi con tale apparato di vegetazione da superare qualunque credenza»15. Le motivazioni della scelta della Piana dei Colli per la pratica di una coltura intensiva derivarono in primo luogo dalla vicinanza a una grande cittĂ  portuale, dove il prodotto, specialmente quello agrumario, poteva essere piĂč facilmente smerciato. Inoltre il territorio godeva dell’indubbio vantaggio di aver giĂ  vissuto una prima trasformazione nel corso del Settecento quando – come si Ăš detto – era stata attuata un’importante opera di miglioramento fondiario con particolare riguardo per la struttura idrica, fondamentale per una coltura come quella agrumaria che necessita di moltissima acqua. Contemporaneamente si verificĂČ un processo di frantumazione della proprietĂ  fondiaria, caratteristico di tutti quei terreni in cui si praticava un’agricoltura intensiva e redditizia. Tale frantumazione era la conseguenza della combinazione delle riforme attuate in periodo borbonico e post-unitario e dell’altissimo valore assunto dalla singola unitĂ  di superficie coltivata (per via della presenza dell’acqua e, conseguentemente, delle colture agrumarie), per cui anche pochi ettari di proprietĂ  diventavano un’estensione sufficiente per creare un’azienda ricca16. In generale, nell’agro palermitano il valore di un terreno irriguo poteva anche essere dieci o dodici volte superiore a quello di uno asciutto17, dal momento che, data l’assenza nella zona di grandi corsi d’acqua superficiali, bisognava adottare soluzioni ingegnose e allo stesso tempo molto dispendiose per intercettare il prezioso liquido. Tra di esse c’erano ad esempio i pozzi cosiddetti «a ripiano», un complesso sistema di scavi eseguiti a diverse profonditĂ  e collegati da cunicoli; i piĂč diffusi erano perĂČ delle macchine idrauliche azionate dalla forza animale in grado di estrarre acqua anche da grandi profonditĂ 18.
Intanto la cittĂ  si stava sempre piĂč avvicinando alla Piana dei Colli. Dal secondo Ottocento, infatti, riprese con nuovo vigore l’espansione urbana in direzione settentrionale, quando i quartieri attorno al viale della LibertĂ  conobbero una rapida urbanizzazione, a partire da due delle moderne «cattedrali», il teatro Massimo e il teatro Politeama19. Negli stessi anni, ad essa se ne contrappose un’altra, verso Sud, attorno ad un altro dei nuovi simboli della civiltĂ  borghese, la stazione ferroviaria. Ma mentre quella settentrionale era destinata a diventare una zona residenziale d’élite – per la nuova classe dirigente cittadina e l’alta borghesia delle professioni e del commercio – quella meridionale era invece rivolta alla media e piccola borghesia ed era considerata di minor pregio. I notabili che andavano ad abitare...

Inhaltsverzeichnis

  1. Introduzione
  2. Abbreviazioni e sigle
  3. 1. La Piana dei Colli e la nascita della mafia
  4. 2. L’osservatorio degli anni Venti
  5. 3. Dall’interno
  6. 4. ContinuitĂ  e rotture
  7. 5. Tra storia e cronaca
  8. Alberi genealogici
Zitierstile fĂŒr La mafia dei giardini

APA 6 Citation

Coco, V. (2013). La mafia dei giardini ([edition unavailable]). Editori Laterza. Retrieved from https://www.perlego.com/book/3460762/la-mafia-dei-giardini-storia-delle-cosche-della-piana-dei-colli-pdf (Original work published 2013)

Chicago Citation

Coco, Vittorio. (2013) 2013. La Mafia Dei Giardini. [Edition unavailable]. Editori Laterza. https://www.perlego.com/book/3460762/la-mafia-dei-giardini-storia-delle-cosche-della-piana-dei-colli-pdf.

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Coco, V. (2013) La mafia dei giardini. [edition unavailable]. Editori Laterza. Available at: https://www.perlego.com/book/3460762/la-mafia-dei-giardini-storia-delle-cosche-della-piana-dei-colli-pdf (Accessed: 15 October 2022).

MLA 7 Citation

Coco, Vittorio. La Mafia Dei Giardini. [edition unavailable]. Editori Laterza, 2013. Web. 15 Oct. 2022.