1. Inquinamento e cambiamenti climatici
«Un tempo per la meraviglia alzavamo al cielo lo sguardo sentendoci parte del firmamento,
ora invece lo abbassiamo preoccupati di far parte del mare di fango».
(Cooper)
Geopolitica, fantascienza e cambiamenti climatici
Specifichiamo fin da subito la stretta correlazione che vi Ăš tra la geopolitica e i cambiamenti climatici, eventi che rappresentano senza alcuna ombra di dubbio una delle piĂč grandi incognite a livello ambientale dellâepoca moderna. LâIstituto Treccani definisce i cambiamenti climatici come «Variazioni del sistema climatico terrestre determinate prevalentemente da interferenze antropogeniche (dai, Dangerous anthropogenic interference), provocate dallâemissione in atmosfera di alcuni gas. Il clima Ăš lâinsieme degli effetti delle interazioni dellâatmosfera con i diversi componenti del pianeta Terra; come fenomeno Ăš definito dalla distribuzione di probabilitĂ del verificarsi del tempo atmosferico».
La teoria dâanalisi legata allo studio del territorio Ăš intrinsecamente connessa ai cambiamenti climatici, variazioni che si sovrappongono inevitabilmente ai confini artificiali delineati dai moderni stati, manifestando â attraverso violenti fenomeni meteorologici o logoranti ma costanti mutamenti climatici â una serie di eventi capaci di influenzare la societĂ , la politica e lâeconomia, colpendo direttamente o indirettamente i territori governati da tali istituzioni e incrementando le fragilitĂ del sistema internazionale. Un altro collegamento doveroso da effettuare Ăš quello tra il genere Sci-fi e il climate change. Ă fondamentale evidenziare il grande debito che la fantascienza ha nei confronti della lotta ai cambiamenti climatici; se per gli altri argomenti trattati nel presente volume vi Ăš unâampia copertura, non si potrĂ dire lo stesso per la salvaguardia dellâambiente. Obiettivo, tuttâaltro che semplice, sarĂ quello di incentivare, registi, sceneggiatori, scrittori, disegnatori, sviluppatori di videogiochi o chiunque vorrĂ cimentarsi nella descrizione speculativa di una societĂ migliore, a occuparsi con maggiore forza di tale materia cosĂŹ da poter sviluppare una piĂč accentuata consapevolezza.
Come sappiamo, negli ultimi anni, le opere catastrofiste hanno invaso le sale cinematografiche rappresentandosi attraverso un realismo ipotetico ma estremamente vicino al nostro presente; molte sono le pellicole blockbuster apocalittiche che hanno descritto le ripercussioni negative dellâazione sconsiderata dellâuomo nei confronti della natura che a un certo momento sembra reagire attraverso cataclismi su scala mondiale. E venne il giorno (titolo originale The Happening), Ăš un film del 2008 diretto da M. Night Shyamalan basato su una sua precedente sceneggiatura intitolata The Green Effect risalente al 2007. Nel suo ottavo lungometraggio, Shyamalan, ci porta in unâAmerica ancora traumatizzata dagli attentati dellâUndici Settembre, nellâopera del talentuoso direttore artistico veniamo infatti catapultati al Central Park di New York, proprio allâinterno di unâazione frenetica dove tutto avviene molto rapidamente, cosĂŹ come accadrebbe in un attentato terroristico dove il caos regna sovrano. Dopo una serie di inspiegabili suicidi â inizialmente associati, appunto, a un attacco biochimico terroristico â comprendiamo che lâorigine dellâinconsueto comportamento Ăš dovuto a una neurotossina rilasciata dagli alberi. Le piante, attraverso la letale sostanza biologica, rispondono violentemente alla minaccia per lâintero pianeta rappresentata dallâumanitĂ .
Ritroviamo nella Cli-Fi o Climate Change Fiction â termine coniato dallâex giornalista e insegnante di inglese Daniel Bloom nel 2007 â la maggior parte dei lavori attuali che offrono visioni metaforiche e lungimiranti capaci di descrivere le conseguenze dei cambiamenti climatici concedendone una visione prettamente distopica. Il vocabolario Treccani descrive la distopia come una «Previsione, descrizione o rappresentazione di uno stato di cose futuro, con cui, contrariamente allâutopia e per lo piĂč in aperta polemica con tendenze avvertite nel presente, si prefigurano situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici altamente negativi (equivale quindi a utopia negativa) [âŠ]».
Le produzioni distopiche risulteranno essere di fondamentale importanza durante la nostra lettura poichĂ© faranno costantemente da monito, mostrando dove le attuali tendenze ci potranno portare nel lungo periodo. Ă bene sottolineare che la tematica di per sĂ© non Ăš sufficiente, la capacitĂ di coinvolgere attraverso una storia intrigante e ben scritta risulterĂ di fondamentale importanza, riuscire ad affascinare anche chi non Ăš vicino allâargomento trattato sarĂ indispensabile. Il fine Ăš sempre quello di coinvolgere un pubblico piĂč ampio possibile cosĂŹ che possa sensibilizzarsi e comprendere al meglio determinate questioni. Ă quindi la qualitĂ dellâopera, il piĂč delle volte, a fare la differenza e non tanto il messaggio che porta con sĂ©.
Un altro concetto da enfatizzare Ăš quello dellâAntropocene, definito da Treccani come «Lâepoca geologica attuale, in cui lâambiente terrestre, nellâinsieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, viene fortemente condizionato su scala sia locale sia globale dagli effetti dellâazione umana, con particolare riferimento allâaumento delle concentrazioni di CO2 e CH4 nellâatmosfera».
Unâenergia, quella dellâuomo, generata attraverso lâindustrializzazione ed equiparabile alle grandi forze naturali del pianeta; parliamo delle attivitĂ geotermiche come il vulcanismo o la presenza naturale di radioattivitĂ in certe rocce. Una potenza alla quale si debbono aggiungere numerosi disastri ambientali provocati accidentalmente dalla stessa azione antropica. A tal proposito possiamo ricordare: la catastrofe di Seveso (Italia, 1976), avvenuta nellâazienda Icmesa di Meda dove unâavaria provocĂČ la dispersione di una nube della diossina Tcdd; il noto incidente alla centrale nucleare di Chernobyl (Ucraina, 1986), che fu il piĂč grave nella storia nucleare civile, dopo il quale si elevĂČ una nuvola tossica che invase gran parte dellâEuropa; o, nel 1989, la petroliera Exxon Valdez incagliatasi nel Golfo di Alaska riversando in mare 40,9 milioni di litri di petrolio. Purtroppo, non abbiamo assistito solo a errori e fatti involontari che hanno avuto unâovvia ricaduta negativa sullâecosistema terrestre e marino; la storia, nel corso del xx secolo, si Ăš contraddistinta per altri avvenimenti drammatici: gli sganci delle due bombe atomiche â da parte dellâaeronautica militare statunitense nelle cittĂ giapponesi di Hiroshima e Nagasaki (1945) â rilasciarono unâenorme quantitĂ di radiazioni provocando, oltre allâimmediata devastazione causata dalla detonazione, degli effetti nocivi a lungo termine sia sullâambiente sia sulle persone colpite.
Infine, sempre attraverso il vocabolario Treccani, definiamo lâinquinamento vero e proprio come «Lâintroduzione diretta o indiretta in un ambiente di sostanze o anche di energia capaci di trasformare gli equilibri naturali producendo anche effetti sulla salute umana. Alcune di queste trasformazioni sono irreversibili nel medio o nel lungo periodo».
Lâinquinamento Ăš dunque un problema a livello globale e questo rappresenta un dato indiscutibile; ciĂČ che forse non Ăš evidente allâopinione pubblica Ăš la reale gravitĂ dellâattuale situazione ancora lontana, per azioni e pratiche effettive, da una risoluzione rapida. Una certa serie di comportamenti insostenibili sta logorando il pianeta, azioni che impediranno alle future generazioni di poter soddisfare i propri bisogni. Non dite poi che non eravamo stati avvertiti!
In The Day After Tomorrow â Lâalba del giorno dopo (film del 2004 diretto da Roland Emmerich), il paleoclimatologo Jack Hall (interpretato da Dennis Quaid) tenta invano di mettere in guardia la comunitĂ scientifica circa lâimminente cataclisma che porterĂ a una nuova era glaciale provocata dallo scioglimento dei ghiacci a seguito del surriscaldamento globale, lâaumento delle temperature interrompe il delicato equilibrio che regola il clima determinando una serie di sconvolgenti manifestazioni atmosferiche in tutto il pianeta. Lâestablishment statunitense rifiuterĂ , in un primo momento, le previsioni descritte dallo scienziato del Noaa (National Oceanic Atmospheric Administration) anteponendo le...