Anthropochains
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Distopie geopolitiche nella fantascienza

Damiano Greco

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Distopie geopolitiche nella fantascienza

Damiano Greco

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Il mondo contemporaneo risulta essere sempre di più difficile lettura e il domani con più incognite che certezze.
Ma come è possibile interpretare le attuali dinamiche e intuire i possibili sviluppi?
Il volume intende indagare – attraverso la lente di ingrandimento della fantascienza – la stretta correlazione esistente tra i molteplici aspetti tra loro incatenati (Chains) ripercorrendo la complessità dei mutamenti politici, sociali, culturali e ambientali (Anthropo) che hanno rapidissimamente rivoluzionato l'organizzazione della nostra società.
Passato, presente e futuro si fondono grazie a una lettura approfondita del dibattuto genere narrativo mediante la geopolitica.
Per comprendere le più raffinate opere Sci-fi è infatti indispensabile conoscere gli avvenimenti storici e il nostro presente antropocentrico (contraddistinto in maggior misura dalle decisioni prese dall'uomo capaci di ripercuotersi sugli ecosistemi naturali e di conseguenza su tutti noi). Solo così sarà possibile individuare non esclusivamente
il messaggio principale che queste opere intendono trasmettere, ma ogni loro minima sfaccettatura donando una nuova percezione alla categoria, liberandola, infine, da facili e superficiali preconcetti.

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1. Inquinamento e cambiamenti climatici

«Un tempo per la meraviglia alzavamo al cielo lo sguardo sentendoci parte del firmamento,
ora invece lo abbassiamo preoccupati di far parte del mare di fango».
(Cooper)

Geopolitica, fantascienza e cambiamenti climatici

Specifichiamo fin da subito la stretta correlazione che vi è tra la geopolitica e i cambiamenti climatici, eventi che rappresentano senza alcuna ombra di dubbio una delle più grandi incognite a livello ambientale dell’epoca moderna. L’Istituto Treccani definisce i cambiamenti climatici come «Variazioni del sistema climatico terrestre determinate prevalentemente da interferenze antropogeniche (dai, Dangerous anthropogenic interference), provocate dall’emissione in atmosfera di alcuni gas. Il clima è l’insieme degli effetti delle interazioni dell’atmosfera con i diversi componenti del pianeta Terra; come fenomeno è definito dalla distribuzione di probabilità del verificarsi del tempo atmosferico».
La teoria d’analisi legata allo studio del territorio è intrinsecamente connessa ai cambiamenti climatici, variazioni che si sovrappongono inevitabilmente ai confini artificiali delineati dai moderni stati, manifestando – attraverso violenti fenomeni meteorologici o logoranti ma costanti mutamenti climatici – una serie di eventi capaci di influenzare la società, la politica e l’economia, colpendo direttamente o indirettamente i territori governati da tali istituzioni e incrementando le fragilità del sistema internazionale. Un altro collegamento doveroso da effettuare è quello tra il genere Sci-fi e il climate change. È fondamentale evidenziare il grande debito che la fantascienza ha nei confronti della lotta ai cambiamenti climatici; se per gli altri argomenti trattati nel presente volume vi è un’ampia copertura, non si potrà dire lo stesso per la salvaguardia dell’ambiente. Obiettivo, tutt’altro che semplice, sarà quello di incentivare, registi, sceneggiatori, scrittori, disegnatori, sviluppatori di videogiochi o chiunque vorrà cimentarsi nella descrizione speculativa di una società migliore, a occuparsi con maggiore forza di tale materia così da poter sviluppare una più accentuata consapevolezza.
Come sappiamo, negli ultimi anni, le opere catastrofiste hanno invaso le sale cinematografiche rappresentandosi attraverso un realismo ipotetico ma estremamente vicino al nostro presente; molte sono le pellicole blockbuster apocalittiche che hanno descritto le ripercussioni negative dell’azione sconsiderata dell’uomo nei confronti della natura che a un certo momento sembra reagire attraverso cataclismi su scala mondiale. E venne il giorno (titolo originale The Happening), è un film del 2008 diretto da M. Night Shyamalan basato su una sua precedente sceneggiatura intitolata The Green Effect risalente al 2007. Nel suo ottavo lungometraggio, Shyamalan, ci porta in un’America ancora traumatizzata dagli attentati dell’Undici Settembre, nell’opera del talentuoso direttore artistico veniamo infatti catapultati al Central Park di New York, proprio all’interno di un’azione frenetica dove tutto avviene molto rapidamente, così come accadrebbe in un attentato terroristico dove il caos regna sovrano. Dopo una serie di inspiegabili suicidi – inizialmente associati, appunto, a un attacco biochimico terroristico – comprendiamo che l’origine dell’inconsueto comportamento è dovuto a una neurotossina rilasciata dagli alberi. Le piante, attraverso la letale sostanza biologica, rispondono violentemente alla minaccia per l’intero pianeta rappresentata dall’umanità.
Ritroviamo nella Cli-Fi o Climate Change Fiction – termine coniato dall’ex giornalista e insegnante di inglese Daniel Bloom nel 2007 – la maggior parte dei lavori attuali che offrono visioni metaforiche e lungimiranti capaci di descrivere le conseguenze dei cambiamenti climatici concedendone una visione prettamente distopica. Il vocabolario Treccani descrive la distopia come una «Previsione, descrizione o rappresentazione di uno stato di cose futuro, con cui, contrariamente all’utopia e per lo più in aperta polemica con tendenze avvertite nel presente, si prefigurano situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici altamente negativi (equivale quindi a utopia negativa) […]».
Le produzioni distopiche risulteranno essere di fondamentale importanza durante la nostra lettura poiché faranno costantemente da monito, mostrando dove le attuali tendenze ci potranno portare nel lungo periodo. È bene sottolineare che la tematica di per sé non è sufficiente, la capacità di coinvolgere attraverso una storia intrigante e ben scritta risulterà di fondamentale importanza, riuscire ad affascinare anche chi non è vicino all’argomento trattato sarà indispensabile. Il fine è sempre quello di coinvolgere un pubblico più ampio possibile così che possa sensibilizzarsi e comprendere al meglio determinate questioni. È quindi la qualità dell’opera, il più delle volte, a fare la differenza e non tanto il messaggio che porta con sé.
Un altro concetto da enfatizzare è quello dell’Antropocene, definito da Treccani come «L’epoca geologica attuale, in cui l’ambiente terrestre, nell’insieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, viene fortemente condizionato su scala sia locale sia globale dagli effetti dell’azione umana, con particolare riferimento all’aumento delle concentrazioni di CO2 e CH4 nell’atmosfera».
Un’energia, quella dell’uomo, generata attraverso l’industrializzazione ed equiparabile alle grandi forze naturali del pianeta; parliamo delle attività geotermiche come il vulcanismo o la presenza naturale di radioattività in certe rocce. Una potenza alla quale si debbono aggiungere numerosi disastri ambientali provocati accidentalmente dalla stessa azione antropica. A tal proposito possiamo ricordare: la catastrofe di Seveso (Italia, 1976), avvenuta nell’azienda Icmesa di Meda dove un’avaria provocò la dispersione di una nube della diossina Tcdd; il noto incidente alla centrale nucleare di Chernobyl (Ucraina, 1986), che fu il più grave nella storia nucleare civile, dopo il quale si elevò una nuvola tossica che invase gran parte dell’Europa; o, nel 1989, la petroliera Exxon Valdez incagliatasi nel Golfo di Alaska riversando in mare 40,9 milioni di litri di petrolio. Purtroppo, non abbiamo assistito solo a errori e fatti involontari che hanno avuto un’ovvia ricaduta negativa sull’ecosistema terrestre e marino; la storia, nel corso del xx secolo, si è contraddistinta per altri avvenimenti drammatici: gli sganci delle due bombe atomiche – da parte dell’aeronautica militare statunitense nelle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki (1945) – rilasciarono un’enorme quantità di radiazioni provocando, oltre all’immediata devastazione causata dalla detonazione, degli effetti nocivi a lungo termine sia sull’ambiente sia sulle persone colpite.
Infine, sempre attraverso il vocabolario Treccani, definiamo l’inquinamento vero e proprio come «L’introduzione diretta o indiretta in un ambiente di sostanze o anche di energia capaci di trasformare gli equilibri naturali producendo anche effetti sulla salute umana. Alcune di queste trasformazioni sono irreversibili nel medio o nel lungo periodo».
L’inquinamento è dunque un problema a livello globale e questo rappresenta un dato indiscutibile; ciò che forse non è evidente all’opinione pubblica è la reale gravità dell’attuale situazione ancora lontana, per azioni e pratiche effettive, da una risoluzione rapida. Una certa serie di comportamenti insostenibili sta logorando il pianeta, azioni che impediranno alle future generazioni di poter soddisfare i propri bisogni. Non dite poi che non eravamo stati avvertiti!
In The Day After Tomorrow – L’alba del giorno dopo (film del 2004 diretto da Roland Emmerich), il paleoclimatologo Jack Hall (interpretato da Dennis Quaid) tenta invano di mettere in guardia la comunità scientifica circa l’imminente cataclisma che porterà a una nuova era glaciale provocata dallo scioglimento dei ghiacci a seguito del surriscaldamento globale, l’aumento delle temperature interrompe il delicato equilibrio che regola il clima determinando una serie di sconvolgenti manifestazioni atmosferiche in tutto il pianeta. L’establishment statunitense rifiuterà, in un primo momento, le previsioni descritte dallo scienziato del Noaa (National Oceanic Atmospheric Administration) anteponendo le...

Table of contents

  1. Preludio
  2. 1. Inquinamento e cambiamenti climatici
  3. 2. Guerre, disuguaglianze e migrazioni
  4. 3. Comunicazione e persuasione
  5. Extra
  6. Conclusioni
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APA 6 Citation

Greco, D. (2021). Antropochains ([edition unavailable]). Rosenberg & Sellier. Retrieved from https://www.perlego.com/book/3146410/antropochains-distopie-geopolitiche-nella-fantascienza-pdf (Original work published 2021)

Chicago Citation

Greco, Damiano. (2021) 2021. Antropochains. [Edition unavailable]. Rosenberg & Sellier. https://www.perlego.com/book/3146410/antropochains-distopie-geopolitiche-nella-fantascienza-pdf.

Harvard Citation

Greco, D. (2021) Antropochains. [edition unavailable]. Rosenberg & Sellier. Available at: https://www.perlego.com/book/3146410/antropochains-distopie-geopolitiche-nella-fantascienza-pdf (Accessed: 15 October 2022).

MLA 7 Citation

Greco, Damiano. Antropochains. [edition unavailable]. Rosenberg & Sellier, 2021. Web. 15 Oct. 2022.