IV.
La nascita del linguaggio del nazionalismo
Alla fine del XVIII secolo, il linguaggio del patriottismo repubblicano si era affermato in Europa come una importante tradizione intellettuale ed era largamente usato come un linguaggio della libertĂ . Sarebbe un abuso del linguaggio, scriveva John Cartwright nel 1782, chiamare patriota chi «non consideri sacri come la vita dei genitori quei diritti senza i quali la sua patria non puĂČ essere libera»1.
Le parole di Cartwright rivelano il persistente e significativo debito nei confronti dei classici. Nel linguaggio del patriottismo del tardo Settecento, lâamore della patria era inteso come un amore caritatevole della libertĂ comune del popolo: il patriota vuole che i suoi concittadini siano liberi perchĂ© gli sono cari, come insegnavano i maestri repubblicani. Ma i teorici del patriottismo non si limitarono a ribadire la dottrina classica, e la integrarono con riferimenti ai princĂŹpi della teoria moderna del diritto naturale. Lâinnesto non alterava il significato del patriottismo repubblicano; gli stessi autori romani avevano infatti sottolineato che poichĂ© lâamore della patria Ăš caritas civium o pietas reipublicae, deve rispettare i princĂŹpi della giustizia definiti dalla retta ragione. Si trattĂČ piuttosto di un contributo che arricchĂŹ il significato morale del patriottismo in quanto determinĂČ in maniera piĂč precisa che in passato i limiti che la giustizia impone alla caritĂ e allâimpegno per la libertĂ comune.
Un esempio importante di teoria del patriottismo nei limiti della legge naturale Ăš il Discourse on the Love of Our Country che Richard Price lesse il 4 novembre 1789 alla Society for Commemorating the Revolution in Great Britain. Lâamore della patria, spiega Price, «Ú certamente una nobile passione», che puĂČ essere tuttavia fuorviata dagli errori e dai pregiudizi. Per impedire che esso degeneri, Ăš necessario chiarire che cosa significa âpatriaâ e che tipo di amore Ăš lâamore della patria.
Per patria si intende, in questo caso, non il suolo o lâangolo di terra dove ci Ăš capitato di nascere; non le foreste e i campi, ma la comunitĂ di cui siamo membri, o quel corpo di compagni, di amici e di simili con i quali viviamo insieme sotto la medesima costituzione politica, protetti dalle stesse leggi e uniti dalla stessa societĂ civile2.
Una comunitĂ politica composta da cittadini uguali uniti da vincoli di amicizia e solidarietĂ richiede un amore fondato sulla giustizia, non un amore fondato sulla convinzione che la nostra patria Ăš superiore alle altre e animato da parzialitĂ nel modo di giudicare culture e costumi di altri popoli. Gli uomini sono naturalmente inclini, spiega Price, a sopravvalutare «i nostri amici, la nostra patria, e tutto ciĂČ che ci Ăš vicino». Ma lâamore della patria non esige questo; il patriota puĂČ e deve restare un uomo saggio che cerca di mantenere il suo giudizio immune da parzialitĂ :
Le altre famiglie possono avere tanto pregio quanto la nostra. Altri circoli di amici possono essere tanto saggi quanto i nostri, e altri paesi possono avere tante cose che meritano stima quante ne ha il nostro. Ciononostante, abbiamo lâobbligo di amare le nostre famiglie, gli amici e la patria, e operare per il loro bene3.
Lâamore della patria non Ăš nĂ© un attaccamento a un bene che non siamo autorizzati ad analizzare in tutte le sue parti perchĂ© se lo facessimo potremmo scoprire che non merita il nostro affetto, nĂ© Ăš un attaccamento a un bene che noi valutiamo piĂč di ogni altro perchĂ© Ăš esclusivamente nostro. Lâamore della patria richiede invece di lasciare da parte i paragoni fra la nostra patria e altre patrie e di rimanere sensibili sia agli aspetti positivi che agli aspetti negativi tanto nella nostra patria quanto in altre patrie.
Per essere una nobile virtĂč, lâamore della patria deve rimanere immune non solo dalle false credenze, ma anche da quelle passioni â come lo spirito di rivalitĂ â che fanno degenerare lâamor della patria in amore del dominio.
Che cosa Ăš stato fino ad oggi lâamore della patria? Che cosa Ăš stato se non amore del dominio, desiderio di conquista e sete di grandezza e di gloria per mezzo della conquista e dellâasservimento dei paesi vicini? Che cosa Ăš stato se non un principio cieco e ristretto che ha prodotto in ogni paese disprezzo per gli altri paesi e spinto gli uomini ad unirsi in fazioni contro i loro diritti e le loro libertĂ comuni?4
Per Price il patriottismo degenerato Ăš una forma di egoismo. La stessa inclinazione che spinge gli individui a violare i diritti degli altri individui, spinge le nazioni a violare i diritti delle altre nazioni per imporre ad esse il proprio dominio, come nel caso del tanto celebrato patriottismo degli antichi, che non era altro che un amore della patria corrotto dallâorgoglio, dalla parzialitĂ e dalla sete di conquista5.
Lâamore della patria Ăš in realtĂ un composto di diverse passioni, e ci sono molte combinazioni possibili. PuĂČ essere un amalgama di amore della libertĂ , rispetto per i diritti degli altri, benevolenza verso lâumanitĂ e coraggio; ma puĂČ essere anche fatto di orgoglio, ambizione, egocentrismo e parzialitĂ . Solo la ragione puĂČ Â«correggere e purificare» lâamore della patria e renderlo una norma di condotta giusta e razionale. Ma non ci si puĂČ aspettare che la ragione purifichi lâamore della patria fino al punto di trasfigurarlo in amore dellâumanitĂ . La ragione puĂČ imporre limiti alle passioni, ma deve a sua volta rispettare i limiti che la divina saggezza e la natura impongono ad essa. Per natura gli uomini sono inclini ad amare di piĂč le persone con cui sono abituati a vivere; e questo fatto, lungi dallâessere un difetto, «dimostra la saggezza e la bontĂ del nostro creatore»6.
Lâamore della patria purificato dalla ragione non Ăš meno ardente dellâamore della patria contaminato dallâambizione, dallâegoismo e dallâorgoglio; Ăš solo meno esclusivo. Cambia la natura dellâamore, non la sua intensitĂ . Purificato, lâamore della patria rimane una passione potente che ci permette di dedicare le nostre migliori energie al bene comune e vivere al tempo stesso come cittadini del mondo attenti a non violare mai i diritti degli altri popoli. Per la sua natura composita, lâamore della patria Ăš suscettibile di varie trasformazioni alchemiche, e un possibile risultato Ăš un intenso amore della patria unito a una sincera benevolenza verso lâumanitĂ . Ă un prodotto raro che richiede molta fatica e molta cura da parte della ragione, ma che merita, per la sua bellezza e il suo pregio, di essere cercato.
Lâamore della patria esige che noi le offriamo il meglio di noi stessi, e le cose migliori che gli uomini hanno da offrire sono la veritĂ , la virtĂč e la libertĂ . Se davvero amiamo la nostra patria e i nostri concittadini, dobbiamo desiderare di vederli vivere liberi, e perchĂ© questo sia possibile, dobbiamo insegnare loro le idee giuste circa il governo civile; devono sapere che il fine del governo Ăš di proteggere i cittadini dalle offese e difendere i loro diritti. Quando diciamo ai nostri concittadini la veritĂ , offriamo ad essi un potente strumento per resistere alla tirannia. I caratteri distintivi del patriota non sono dunque lâodio, lâintolleranza, la persecuzione e lâignoranza, ma lâimpegno per la veritĂ .
La veritĂ e la conoscenza devono essere sempre accompagnate dalla virtĂč, perchĂ© la virtĂč senza conoscenza crea degli entusiasti, mentre la conoscenza senza la virtĂč crea dei demoni7. Il patriota deve coltivare la veritĂ e la virtĂč e fare della libertĂ il fine principale del suo impegno, e a tal fine deve essere vigile contro le tendenze dispotiche del governo. Ogni volta che la vigilanza si allenta, osserva Price ripetendo il classico argomento repubblicano, il popolo Ăš in pericolo di essere ridotto in servitĂč e di vedere i magistrati che dovrebbero servirlo diventare i suoi padroni8. Chi opera come un vero patriota promuove nel modo migliore tanto il proprio interesse individuale quanto lâinteresse comune9. Per difendere la patria dalle aggressioni esterne, il patriota deve essere pronto a combattere; ma la patria puĂČ esigere il suo sacrificio solo per guerre difensive, non per le vergognose e detestabili guerre di conquista.
Nel Discourse, Price parla da repubblicano, ma anche da cristiano. Riconosce senza difficoltĂ che Cristo ha predicato lâamore di Dio e lâamore dellâumanitĂ , non lâamore della patria. Ma con lâesempio ha mostrato che lâamore della patria puĂČ essere incluso fra i doveri dellâuomo. Dal Vangelo emerge chiaramente che Cristo aveva un tenero e particolare affetto per la sua patria, anche se essa era corrotta e malvagia. In uno dei suoi ultimi viaggi a Gerusalemme, si legge in Luca XIX, 42, Cristo pianse sulla cittĂ e disse: «Se avessi compreso anche tu, in que...