1. Ritratto politico dellâItalia di oggi
di Fabio Bordignon e Luigi Ceccarini
Sorpresa, rimonta, boom, stallo: sono queste le parole chiave utilizzate nelle aperture dei principali giornali e telegiornali, allâindomani del voto, per descrivere lâesito delle Politiche 2013. Parole cariche di significato, che indubbiamente risentono delle immancabili (e sicuramente legittime) letture «di parte»: i risultati elettorali possono essere selezionati, confrontati e interpretati in modo differente, adottando angolazioni spesso non del tutto neutrali. Che in questa occasione sottolineano, a maggior ragione, la difficoltĂ nel ricavare dai numeri del voto indicazioni «oggettive»: a partire dallâindividuazione dei vincitori e dei vinti. Sottolineano, inoltre, lo stato confusionale (e di preoccupazione) di un Paese e di una classe politica che sarebbero entrati, di lĂŹ a poco, in una fase di elevata incertezza.
La sorpresa, il vero e proprio stato di choc, Ăš quella del centro-sinistra di fronte alla mancata vittoria: alla sconfitta nella vittoria. La rimonta â che diventa miracolo nella lettura dei giornali vicini al centro-destra â Ăš quella di Silvio Berlusconi, che non solo non scompare dalla scena politica, ma arriva ad un soffio da Pier Luigi Bersani alla Camera.
I dati analizzati attraverso un «sondaggio sui sondaggi» (si veda il cap. 15) mostrano come, in realtĂ , molti dei trend che hanno preso forma al momento dello spoglio fossero in parte visibili nelle rilevazioni pre-elettorali. Come il risultato non fosse del tutto imprevisto e imprevedibile, sulla base delle stime ottenute dai principali istituti, nelle settimane precedenti al voto: nonostante lâevidente scarto tra sondaggi e «realtà ». Allo stesso modo, lâidea del recupero di Berlusconi e del Pdl Ăš fortemente messa in discussione dalla conta dei voti e dal confronto con le passate elezioni (si veda il cap. 7).
Il dato difficilmente contestabile Ăš che lâautentico vincitore del voto sia il MoVimento 5 stelle. Lâunico vincitore, protagonista di un nuovo boom, dopo quello della precedente primavera. Dopo la straordinaria progressione del 2012, nei sondaggi e nelle urne, il partito di Beppe Grillo conquista una frazione di voti senza precedenti, per una forza politica alla prima partecipazione alle elezioni generali â ancor piĂč di Forza Italia nel 1994. Diventando un attore di primo piano su scala nazionale (si veda il cap. 5). Con il quale fare i conti nelle delicate scelte della fase post-elettorale: dalla costruzione del governo allâelezione del Capo dello Stato. Una affermazione chiara, difficilmente discutibile, quella del M5s.
Chiaro (si fa per dire) Ăš anche lâesito complessivo: quello di un Parlamento altamente frammentato, diviso in almeno tre grandi anime â «tre grandi minoranze» â per lungo tempo incapaci di dare vita ad una maggioranza operativa. Uno stallo destinato a durare mesi.
In questo capitolo, le principali coordinate â geografiche, sociali e politiche â del voto 2013 vengono tracciate cercando di «prendere le distanze» da interpretazioni di parte, adottando una prospettiva avalutativa. Con lâobiettivo di delineare lo sfondo sul quale collocare le questioni e i casi analizzati, piĂč nel dettaglio, nei successivi capitoli. Una lettura trasversale, che rimanda agli approfondimenti che strutturano questo volume. Dopo aver tracciato il quadro complessivo dei risultati, seguirĂ una ricostruzione della mappa del voto 2013, a partire dal suo impianto territoriale e sociale.
Tanti sconfitti. Un solo vincitore
Chi ha vinto e chi ha perso, dunque? Ha perso, anzitutto, la partecipazione elettorale: qualche punto percentuale in meno, ma tanto da dare lâidea di un ulteriore allontanamento dei cittadini dalla politica (Caciagli e Scaramozzino 1983; Caciagli e Nuvoli 1990). Si Ăš trattato dellâaffluenza piĂč bassa registrata nellâItalia repubblicana, per quanto riguarda le elezioni politiche (Tuorto 2010). Da quasi il 94% negli anni Cinquanta, oggi gli elettori che si sono recati alle urne sono tre su quattro: 75,2% (fig. 1.1). Oltre cinque punti percentuali in meno rispetto al 2008, una flessione di oltre otto rispetto al 2006. A fronte di una base di aventi diritto stabilmente intorno ai 47 milioni, i votanti sono stati circa 39,3 milioni nel 2006, 37,9 nel 2008, 35,2 nel 2013.
Figura 1.1. Serie storica dellâandamento della partecipazione elettorale (v. % - Camera dei deputati)
Fonte: Osservatorio elettorale LaPolis (Univ. di Urbino) su dati del Ministero dellâInterno.
Sconfitti, soprattutto, sono i principali partiti che hanno segnato la recente storia politica italiana. Berlusconi Ăš tornato in campo, dopo quasi venti anni dalla prima discesa in politica e dopo il «passo indietro» annunciato in Tv il 24 ottobre 2012. Con il consueto stile presidenziale e la consueta scenografia istituzionale: «non mi candiderĂČ a premier. Primarie per il mio successore» (cosĂŹ i giornali sintetizzavano il suo discorso). Una scelta rimessa in discussione a pochi giorni di distanza, durante una «drammatica» conferenza stampa. Le primarie, dopo una lunga discussione, sono state poi accantonate e il Cavaliere ha ripreso il timone del centro-destra: come capo della coalizione, anche se non come candidato premier.
Durante la campagna, Berlusconi ha riproposto un copione ormai noto (e di indubbio successo): un protagonismo mediatico interamente centrato sulla sua persona (si vedano i capp. 4 e 13). CosĂŹ facendo, Ăš in parte risalito rispetto alle previsioni piĂč negative, registrate nei momenti di maggiore difficoltĂ per il centro-destra (e caratterizzati da unâofferta politica ancora poco chiara e in fase di strutturazione, con il Pd che godeva di una visibilitĂ mediatica e di un consenso sociale indotto dallo svolgimento delle primarie).
Berlusconi ha sicuramente evitato lo sgretolamento di quello che, ancora nel 2008, era il principale partito italiano. Di qui, il «mito della rimonta»: ma i risultati raccontano unâaltra storia. La rimonta Ăš stata del tutto «relativa», sicuramente non miracolosa, vista lâemorragia dei consensi subita dal Pdl.
Sconfitto, rispetto al posizionamento sulla griglia di partenza della campagna elettorale, Ăš stato certamente il Pd (si veda il cap. 6). Lo stesso Bersani lo ha sottolineato nella consueta conferenza stampa post-voto: «siamo arrivati primi. Ma non abbiamo vinto!». Ed Ăš difficile non parlare di sconfitta di fronte alla curva (cfr. fig. 6.1, nel cap. 6) che ne ricostruisce retrospettivamente la serie storica, mostrando come il 25,4% conseguito nel 2013 sia il risultato piĂč basso rispetto a quelli delle forze che fanno parte della sua storia costitutiva. Un esito che ha frustrato lâambizione del centro-sinistra di conseguire una maggioranza in Parlamento, autonoma o con il concorso dei parlamentari centristi. Anche perchĂ© gli altri grandi sconfitti del voto sono stati, indubbiamente, Mario Monti e il suo cartello di centro (si veda il cap. 8).
Sconfitti, infine, sono stati altri partiti minori, dentro e fuori le due principali coalizioni. La Lega Nord, pur superando la soglia simbolica del 4%, rientra nel suo «perimetro» del 2006: dopo una fase di crescita (tra il 2008 e il 2010) torna, di fatto, ai voti che aveva raccolto sette anni prima; perde molto in tutto il Nord, in particolare in Veneto, e torna del tutto marginale nelle regioni dellâItalia centrale, sostituita dal M5s. Un vero imprenditore politico, il partito di Grillo, che come la Lega in passato ha saputo far fruttare, in termini elettorali, il malessere esistente in diverse aree del Paese (si veda il cap. 11).
Sinistra ecologia e libertĂ (3,2%), fin troppo imbrigliata nel ruolo di alleato affidabile del Pd e di Bersani, non va oltre il risultato ottenuto alle Europee del 2009 (si veda il cap. 9).
Dopo la sconfitta del 2008, lâarea della sinistra radicale rimane ancora priva di rappresentanza parlamentare, nonostante il tentativo di riunire sotto le insegne di Rivoluzione civile le diverse anime di questa tradizione politica. Al progetto, guidato da Antonio Ingroia, hanno partecipato i Comunisti italiani di Oliviero Diliberto, Rifondazione comunista di Paolo Ferrero, la Federazione dei Verdi di Angelo Bonelli, lâItalia dei valori di Antonio Di Pietro e una serie di soggetti associativi (si veda il cap. 10). CiĂČ nondimeno, la lista si ferma al 2,3%, lontano dalla soglia di sbarramento del 4% (prevista per le liste non coalizzate â si veda il cap. 12).
Le stesse opinioni degli italiani, raccolte dai sondaggi allâindomani del voto, mostrano come appena il 9% degli elettori indichi Berlusconi come vincitore del confronto elettorale. Una quota ben piĂč ampia, ma comunque minoritaria (il 28%), incorona Bersani. Ma nel giudizio dellâopinione pubblica lâautentico vincitore di questa tornata Ăš Grillo: il 51% lo ritiene tale. Una lettura, peraltro, difficilmente contestabile, anche alla luce dei dati «reali».
La progressione del M5s ha generato un vero e proprio tsunami, che si Ăš abbattuto sul Parlamento e sui partiti. Il risultato complessivo Ăš quello di una accelerazione del processo di destrutturazione del sistema politico (Ceccarini, Diamanti e Lazar 2012), che mette in discussione, anzitutto, lo schema bipolare che ha contraddistinto lâItalia durante la Seconda Repubblica.
Lâimmagine complessiva restituita dal voto Ăš, dunque, quella di tre italie: distanti e difficili da ricomporre. Come ha confermato il lungo e travagliato percorso per la formazione di un nuovo governo.
La conta dei voti nellâItalia multipolare
La coalizione di Bersani prevale di 124 mila voti alla Camera e, in questo modo, strappa il premio di maggioranza su base nazionale, come previsto dalla attuale legge elettorale. Ottiene cosĂŹ 340 seggi a Montecitorio: unâampia maggioranza. Al Senato, invece, lâassegnazione dei premi su base regionale ha prodotto lâassenza di una maggioranza definita (tabb. 1.1 e 1.2). La meccanica di questa particolare legge elettorale (si veda il cap. 12) obbligava il centro-sinistra a stra-vincere per prevalere anche al Senato. «Il Porcellum» costringeva Bersani, di fatto, ad espugnare contesti tradizionalmente ostili, come la Lombardia: dopo oltre 17 anni con Roberto Formigoni sulla poltrona di governatore e lâarea berlusconiana stabilmente sopra il 50% in ogni consultazione politica dal 1994 ad oggi.
Tabella 1.1. Elezioni politiche 2013 - Riepilogo Camera dei deputati
* Con Monti per lâItalia nel voto allâestero.
Fonte: Osservatorio elettorale LaPolis (Univ. di Urbino) su dati del Ministero dellâInterno.
Tabella 1.2. Elezioni politiche 2013 - Riepilogo Senato della Repubblica
1 Nel Trentino-Alto Adige i voti sono attribuii al Pd solo quando Ăš presente con una lista autonoma, non insieme alla Svp o altri soggetti. 2 Nel Trentino-Alto Adige presenta una lista comune con la Lega Nord. 3 Udc in Valle dâAosta, Scelta civica-Con Monti per lâItalia in Trentino-Alto Adige.
Fonte: Osservatorio elettorale LaPolis (Univ. di Urbino) su dati del Ministero dellâInterno.
Tabella 1.3. Indice di bipolarismo (v. %)
* Parte proporzionale. ** Esclusa Lega Nord. *** Inclusa Rifondazione comunista.
Fonte: Osservatorio elettorale LaPolis (Univ. di Urbino) su dati del Ministero dellâInterno.
Bersani perde non solo in Lombardia, ma anche in Veneto, Abruzzo, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Rendendo vano anche il possibile accordo con il centro di Monti. Che peraltro, superando di poco la soglia del 10% alla Camera, resta al di sotto delle aspettative, trasformando la sua «discesa» nella competizione elettorale in unâautentica «salita» politica (si veda il cap. 8). Dopo le elezioni, non ha avuto i numeri per imporsi come interlocutore forte nelle trattative per la formazione del governo. Al Senato conquista solo 19 senatori (mediamente uno per regione, anche se in molte realtĂ del Sud non supera la soglia dellâ8%).
Bersani, invece, ottiene la maggioranza relativa a Palazzo Madama che, tuttavia, anche sommata ai seggi del centro montiano, rimane lontana dalla soglia dei 158 senatori che assicurerebbero la maggioranza, e quindi i «numeri» per ottenere la fiducia.
Come nel 2006, forse in una situazione ancora piĂč complicata del 2006, il quasi pareggio tra centro-destra e centro-sinistra produce equilibri parlamentari che determinano un...