Ripensare il capitalismo
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Ripensare il capitalismo

Mariana Mazzucato,Michael Jacobs, Fabio Galimberti

  1. 384 pages
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Ripensare il capitalismo

Mariana Mazzucato,Michael Jacobs, Fabio Galimberti

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À propos de ce livre

Un sistema economico piĂč innovativo, sostenibile e inclusivo Ăš possibile. Ma richiede cambiamenti radicali della nostra maniera di interpretare e capire il capitalismo e di concepire le politiche pubbliche.

Le economie dei paesi sviluppati devono affrontare problemi profondi e interconnessi: città inquinate, gravi diseguaglianze, marginalizzazione di larghe fasce di popolazione, crescita lenta, un disastroso cambiamento climatico. Per affrontare questi problemi le politiche economiche devono cambiare radicalmente. Il che vuol dire che dobbiamo capire fino in fondo come funziona il sistema capitalista contemporaneo. In questo libro, alcuni tra i massimi economisti a livello internazionale affrontano le questioni chiave dell'economia contemporanea – la politica fiscale e monetaria, il mercato finanziario, la diseguaglianza, le privatizzazioni, l'innovazione e il cambiamento climatico. Con una convinzione: il capitalismo deve essere riformato e reinterpretato per evitare i fallimenti che tuttora abbiamo davanti agli occhi.

Abbiamo un bisogno disperato di nuovi modi di pensare e concepire le politiche economiche: questo libro affronta i nostri preconcetti, sfida i nostri mostri sacri e offre finalmente idee nuove e provocatorie."Financial Times"

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Informations

Éditeur
Editori Laterza
Année
2017
ISBN
9788858129401

VII.
La crescita trainata dagli investimenti:
una soluzione per la crisi dell’Europa

di Stephany Griffith-Jones e Giovanni Cozzi

Introduzione

L’Europa soffre di una crescita troppo bassa e di una disoccupazione troppo alta. Vale in particolare, ma non esclusivamente, per i paesi del Sud dell’Eurozona. Le istituzioni europee, e in particolare la Banca centrale europea, alla fine del 2015 sono riuscite finalmente a riportare sotto controllo le turbolenze finanziarie (anche se la situazione in Grecia potrebbe generare nuova incertezza), ma contro la stagnazione economica la loro azione ù risultata molto meno efficace. Non c’ù nessun segnale che lasci pensare che l’Europa possa tornare a una crescita solida e alla piena occupazione nel prossimo decennio.
In questo capitolo sosterremo che alla radice della stagnazione europea c’ù una carenza di investimenti e solo con il traino di questi ultimi si potrà realizzare una ripresa sostenuta (e sostenibile). Gli investimenti sono necessari per curare i problemi rappresentati dalla carenza di domanda e dalla disoccupazione nel breve periodo, ma anche per introdurre tecnologie innovative e incrementare il prodotto potenziale nel lungo periodo. Inoltre, solo un incremento degli investimenti potrà invertire l’inquietante tendenza alla deindustrializzazione che osserviamo in tutta Europa.
Ciononostante, le misure messe in campo finora dalle istituzioni europee per rilanciare gli investimenti – in particolare il «Patto per la crescita» e il «Piano di investimenti per l’Europa» del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker – probabilmente non riusciranno a produrre i risultati desiderati. In questo capitolo affermeremo che c’ù bisogno di un approccio a due vie per realizzare un incremento significativo degli investimenti in Europa: la prima Ăš utilizzare la Banca europea per gli investimenti (Bei) e le banche per lo sviluppo nazionali per contribuire a catalizzare investimenti privati; l’altra Ăš rallentare il ritmo degli sforzi di risanamento dei conti pubblici, per evitare che gli investimenti pubblici continuino a scendere. Come mostreremo attraverso modelli di simulazione, Ăš l’impatto combinato degli investimenti pubblici e privati che porterĂ  gli investimenti in Europa a un livello adeguato. La mancanza di investimenti pubblici e di una domanda adeguata puĂČ scoraggiare gli investimenti privati, specialmente in periodi di crescita molto fiacca: in queste circostanze, com’ù largamente dimostrato, gli investimenti pubblici attirano (crowd in) quelli privati.
In questo capitolo avanzeremo proposte specifiche sulle cose che puĂČ fare la Bei per espandere significativamente la sua attivitĂ  di prestito e stimolare la crescita, gli investimenti e l’innovazione, specie in quei paesi che hanno sofferto maggiormente durante la crisi del debito pubblico. Questo contribuirebbe a dare soluzione al problema della frammentazione dei mercati finanziari e bancari, che Ăš emerso in Europa dopo lo scoppio della crisi e ha originato un pesante «razionamento» del credito alle imprese, soprattutto nella periferia del continente.
Il ruolo della Bei, e in parallelo delle banche di investimenti statali, Ăš cruciale per la nostra proposta, per le ragioni esposte da Mariana Mazzucato nel suo capitolo1. In primo luogo, le banche di investimenti statali possono usare i fondi pubblici come leva, e questo consente loro di mobilizzare quantitĂ  importanti di investimenti privati partendo da risorse pubbliche iniziali relativamente limitate. In secondo luogo, possono giocare un ruolo stabilizzante: mentre gli operatori finanziari privati tendono a espandere il credito durante le fasi di boom e a restringerlo durante le recessioni, accentuando le oscillazioni congiunturali, le banche di investimenti statali possono «remare controcorrente», interpretando un ruolo anticiclico. Questo vale in particolare nel contesto attuale di stagnazione economica e incertezza macroeconomica dilagante. In terzo luogo, e forse Ăš la cosa piĂč importante, una banca di investimenti statale con un mandato chiaro Ăš in grado di fornire quel genere di finanza – paziente a lungo t...

Table des matiĂšres

  1. I. Ripensare il capitalismo: un’introduzione
  2. II. Il fallimento dell’austerità: ripensare la politica di bilancio
  3. III. Capire la moneta e la politica macroeconomica
  4. IV. Quanto costa l’ossessione per il breve termine
  5. V. L’impresa innovativa e la teoria dell’impresa
  6. VI. L’innovazione, lo Stato e i capitali pazienti
  7. VII. La crescita trainata dagli investimenti: una soluzione per la crisi dell’Europa
  8. VIII. Disuguaglianza e crescita economica
  9. IX. I paradossi delle privatizzazioni e delle esternalizzazioni di servizi pubblici
  10. X. La decarbonizzazione: innovazione ed economia dei cambiamenti climatici
  11. XI. Capitalismo, tecnologia e un’età dell’oro verde a livello globale: il ruolo della storia per contribuire a disegnare il futuro
  12. Ringraziamenti
  13. Gli autori
  14. Grafici
Normes de citation pour Ripensare il capitalismo

APA 6 Citation

Mazzucato, M., & Jacobs, M. (2017). Ripensare il capitalismo ([edition unavailable]). Editori Laterza. Retrieved from https://www.perlego.com/book/3461678/ripensare-il-capitalismo-pdf (Original work published 2017)

Chicago Citation

Mazzucato, Mariana, and Michael Jacobs. (2017) 2017. Ripensare Il Capitalismo. [Edition unavailable]. Editori Laterza. https://www.perlego.com/book/3461678/ripensare-il-capitalismo-pdf.

Harvard Citation

Mazzucato, M. and Jacobs, M. (2017) Ripensare il capitalismo. [edition unavailable]. Editori Laterza. Available at: https://www.perlego.com/book/3461678/ripensare-il-capitalismo-pdf (Accessed: 15 October 2022).

MLA 7 Citation

Mazzucato, Mariana, and Michael Jacobs. Ripensare Il Capitalismo. [edition unavailable]. Editori Laterza, 2017. Web. 15 Oct. 2022.