Tra linguistica e filosofia del linguaggio
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Tra linguistica e filosofia del linguaggio

La lezione di Tullio De Mauro

Federico Albano Leoni, Stefano Gensini, Maria Emanuela Piemontese

  1. 208 pages
  2. Italian
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Tra linguistica e filosofia del linguaggio

La lezione di Tullio De Mauro

Federico Albano Leoni, Stefano Gensini, Maria Emanuela Piemontese

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Questo libro è un invito al pensiero e al lavoro scientifico di Tullio De Mauro, fra i maggiori linguisti italiani, che ha spaziato nella sua lunga carriera da Saussure alla storia della filosofia del linguaggio, dalla semantica alla lessicografia, dalla sociolinguistica all'educazione linguistica, influenzando profondamente gli studi e formando decine di ricercatori, in Italia e in altri paesi. Il libro ripercorre le fasi principali dell'esperienza intellettuale di De Mauro e propone riletture di alcune sue opere fondamentali: la Storia linguistica dell'Italia unita, l'Introduzione alla semantica, gli studi di semantica teorica e storica, le ricerche sulla comprensione.Si impegnano in questo rinnovato confronto sia studiosi affermati, a vario titolo legati scientificamente a De Mauro, sia giovani allievi, che provano a utilizzarne la lezione in rapporto a temi di ricerca oggi in via di sviluppo (l'espressione delle emozioni nel linguaggio, le lingue segnate dei sordi, i lavori indologici di Saussure).Il lettore ha così gli strumenti non solo per conoscere una delle personalità scientifiche ed educative più ricche della nostra storia recente, ma per introdursi ai temi di maggiore attualità al crocevia fra linguistica teorica, storia della lingua italiana, filosofia del linguaggio, linguistica educativa.

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Information

Year
2013
ISBN
9788858108567

L’India, tra Ginevra e Harvard. Le conferenze indologiche di Ferdinand de Saussure

di Giuseppe D’Ottavi

1. «Coup d’œil sur l’Inde antique»

L’8 novembre 1897, sulla prima pagina del supplemento del lunedì del «Journal de Genève», la sezione «Chronique locale» riportava, tra gli altri, questo annuncio:
Cours de l’Athénée [...]. M. F. de Saussure, professeur à l’Université, intitule modestement Coup d’œil sur l’Inde antique les cinq conférences qu’il consacrera à l’étude d’une littérature et d’un pays dont on parle beaucoup aujourd’hui sans en savoir grand chose de précis. On ne saurait choisir un guide plus savant et plus sûr pour s’orienter dans ce sujet captivant et compliqué46.
Eretto appositamente per ospitarne le manifestazioni, il palazzo dell’Athénée – che sorge ai piedi della città vecchia, all’estremità orientale della promenade des Bastions – appartiene dal 1863 alla Société des Arts de Genève, celebrata e longeva associazione di promozione culturale fondata nel 1776 da Horace-Bénédict de Saussure (1740-1799), l’illustre bisnonno di Ferdinand. Nel Grand Salon dell’Athénée, nello stesso 1863, si tenne la prima assemblea di quello che diventerà noto come Comité international de la Croix-Rouge e alle altre sale del palazzo capita di accogliere esposizioni, concerti, premi letterari o cicli di conferenze: è il caso dei «Cours Littéraires et Historiques de l’Athénée», promossi dall’Università e ospitati dal 1894 nella sala dell’Anfiteatro47.
È questa la scena della più vistosa occasione pubblica che ha visto Ferdinand de Saussure (1857-1913) presentarsi non solo e non tanto come sanscritista rifinito48, ma come indologo tout court.
In effetti, negli anni intorno al 1900 è in qualità di professore di sanscrito e esperto di cose indiane che Saussure è noto in città. Le lezioni delle quali il Corso di linguistica generale (CLG) dà la testimonianza più appariscente sono di là da venire49 e il teorico di signifiant e signifié affida ancora le sue riflessioni più ardite alla corrispondenza con vecchi amici50, a conversazioni private51 o a brogliacci e carte personali, vagheggiando di tanto in tanto la pubblicazione di un «opuscule»52.
Dal 1891, l’anno della sua chiamata all’Università di Ginevra, Saussure tiene ogni semestre un corso di sanscrito e lo terrà per più di vent’anni, fino all’estate del 1912, il limite estremo della sua attività accademica: quello di sanscrito sarà l’insegnamento più costante e duraturo della sua intera carriera53. «Langue sanscrite»54, il primo offerto ufficialmente all’Università di Ginevra, è un corso introduttivo che fornisce nozioni di grammatica elementare, ma che occasionalmente («selon le désir et le degré de préparation des élèves», come si legge nei registri autografi delle lezioni) si tramuta in corso avanzato di lettura e commento di testi, inni vedici compresi55. Come è accaduto per quelli di linguistica generale, anche qualche studente dei corsi di sanscrito ha conservato nel tempo i suoi quaderni56, o si è cimentato nella raccolta di souvenirs in occasione di anniversari o commemorazioni57. Oggi si sta cominciando a considerare, parallelamente a quelli di fonetica o morfologia (meglio conosciuti e studiati)58, anche questi corsi come luogo sensibile all’emergenza di riflessioni di tenore teorico generale59.
È in qualità di sanscritista che Saussure è raggiunto da Th. Flournoy (1854-1920) e invitato a prendere parte a una curiosa storia di sedute spiritiche durante le quali, tra il 1895 e il 1897, una principessa indiana del XV secolo riviveva la sua triste vicenda nei salotti della buona borghesia ginevrina attraverso le trance di una giovane medium: a Saussure (e ad altri orientalisti convocati per l’occasione) il compito di annotare le espressioni «sanscritoidi»60 con le quali la principessa lasciava intendere il suo racconto e di stabilirne l’attendibilità61. Saussure fu presente almeno a quattro sedute medianiche62, fu testimone di buona parte delle performances indiane e si ritrovò a esserne coinvolto, seppure in misura trascurabile: la principessa riconosceva in lui la reincarnazione di «Miousa», personaggio altrimenti sfuggente63.
Le conferenze indologiche di Ferdinand de Saussure si sono svolte tra dicembre 1897 e gennaio 189864 e alcune testimonianze dirette di questo episodio sono conservate.

2. I manoscritti

La restituzione del testo delle conferenze è subordinata a un lavoro di recensio delle fonti manoscritte insolito anche per il vasto e tormentato corpus saussuriano.
La Houghton Library (HHL), una delle biblioteche dell’Università di Harvard (Cambridge, Mass.), ospita dal 1968 una scatola scura che contiene un insieme di 638 fogli, tra carte, quaderni e schede a carattere eterogeneo, in maggioranza autografi di Saussure65. L’edizione antologica apparsa all’inizio degli anni Novanta (Mss Harvard) resta ancora la via d’accesso maggiore all’insieme di questo materiale, benché governata dalle ragioni argomentative dell’editore più che da criteri filologici o archivistici. A questa scelta editoriale – che le pubblica disordinatamente confondendole con documenti contigui di altre unità tematiche di argomento indologico66 – si deve la sfortuna delle carte delle conferenze.
Nel 1996, l’apparizione a Ginevra di nuovi manoscritti saussuriani ha portato alla luce un pacchetto di 79 fogli perfettamente compatibili con questa selezione harvardiana, al punto di costituirne l’insieme complementare, restato da questa parte dell’oceano con la collocazione BGE Archives de Saussure (AdS) 373/1-2.
Tra la disinvoltura di eredi, archivisti ed editori, un dettaglio viene in soccorso: una buona parte di questi manoscritti porta una numerazione interna e autonoma, relativamente coerente, che ne sigilla almeno la parentela.
Tabella 1. La distribuzione dei manoscritti delle conferenze indologiche di Ferdinand de Saussure
Tabella 1. La distribuzione dei manoscritti delle conferenze indologiche di Ferdinand de Saussure.
La Tabella 1 ordina i manoscritti delle conferenze indologiche secondo queste indicazioni: la colonna centrale segue la numerazione autonoma dei fogli e ordina le altre, che ne riportano la collocazione archivistica rispettiva.
Il criterio della numerazione interna lascia emergere due sequenze: un gruppo compatto di 40 fogli ginevrini (AdS 373/2, ff. 38-74, 76-79 [1-41])67 e un insieme ibrido che parte e termina a Ginevra (AdS 373/2, f. 35 [1] – AdS 373/1, f. 24 [38]) dopo qualche deviazione e innesto harvardiano (e non)68.
Oltre a casi flagranti di complementarietà69, l’altalena tra Harvard e Ginevra permette di recuperare differenti strati redazionali e differenti campagne di scrittura: testi abbozzati a Ginevra ricevono la stesura definitiva a Harvard, e viceversa70.
I supporti materiali si possono ridurre a tre tipologie, delle quali la più caratteristica è la scheda di classificazione, di cartoncino leggero e di misura modesta (12,5x8 cm) che porta la scrittura allineata sul lato lungo71. Fogli di grammatura più ordinaria piegati in due, o pagine di quaderno,...

Table of contents

  1. Parte prima
  2. Parte seconda
  3. Opere di Tullio De Mauro (2003-2012)
  4. Gli autori
Citation styles for Tra linguistica e filosofia del linguaggio

APA 6 Citation

Leoni, F. A., Gensini, S., & Piemontese, M. E. (2013). Tra linguistica e filosofia del linguaggio ([edition unavailable]). Editori Laterza. Retrieved from https://www.perlego.com/book/3517260/tra-linguistica-e-filosofia-del-linguaggio-la-lezione-di-tullio-de-mauro-pdf (Original work published 2013)

Chicago Citation

Leoni, Federico Albano, Stefano Gensini, and Maria Emanuela Piemontese. (2013) 2013. Tra Linguistica e Filosofia Del Linguaggio. [Edition unavailable]. Editori Laterza. https://www.perlego.com/book/3517260/tra-linguistica-e-filosofia-del-linguaggio-la-lezione-di-tullio-de-mauro-pdf.

Harvard Citation

Leoni, F. A., Gensini, S. and Piemontese, M. E. (2013) Tra linguistica e filosofia del linguaggio. [edition unavailable]. Editori Laterza. Available at: https://www.perlego.com/book/3517260/tra-linguistica-e-filosofia-del-linguaggio-la-lezione-di-tullio-de-mauro-pdf (Accessed: 15 October 2022).

MLA 7 Citation

Leoni, Federico Albano, Stefano Gensini, and Maria Emanuela Piemontese. Tra Linguistica e Filosofia Del Linguaggio. [edition unavailable]. Editori Laterza, 2013. Web. 15 Oct. 2022.