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La sabbia delle urne
Paul Celan, Dario Borso, Dario Borso
- 192 páginas
- Italian
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La sabbia delle urne
Paul Celan, Dario Borso, Dario Borso
Información del libro
Fra il 1947 e il 1948, dopo avere lasciato Bucarest, Celan visse qualche mese a Vienna e cercò di pubblicare la sua prima raccolta di poesie. Un tentativo iniziale abortí in bozze, ma un secondo sembrò andare a buon fine e il libro fu stampato in 500 copie numerate. Con questo libro Celan intendeva esordire sulla scena letteraria di lingua tedesca, ma quando si accorse della quantità di refusi impose all'editore di non distribuire il volume. Dunque La sabbia delle urne è un libro fantasma, che Celan non ristampò mai, ma fece rifluire parzialmente in pubblicazioni successive. Rimase per lui l'autentico inizio della sua opera poetica, tanto che nel 1970, per le progettate Opere complete, Celan l'aveva indicato come testo d'apertura. Anche questo progetto fu interrotto, e questa volta per una ragione piú drammatica: il suicidio dell'autore. La raccolta è stata recuperata solo in anni recenti nell'edizione critica pubblicata da Suhrkamp. In Italia, e nel mondo, viene tradotta ora per la prima volta. Vi sono già presenti i temi e i modi poetici delle raccolte successive, ma la lingua è piú trasparente e non ancora sintatticamente terremotata. È il libro ideale, non solo storicamente e filologicamente, per un primo approccio al grande poeta tedesco.
Preguntas frecuentes
Información
Mohn und Gedächtnis
Papavero e memoria
Ein Lied in der Wüste
Ein Kranz ward gewunden aus schwärzlichem Laubin der Gegend von Akra.Dort riß ich den Rappen herum und stach nach dem Todmit dem Degen.Auch trank ich aus hölzernen Schalen die Ascheder Brunnen von Akraund zog mit geschloßnem Visier den Trümmernder Himmel entgegen.Denn tot sind die Engel und blind ward der Herr inder Gegend von Akra.Und keiner ist, der mir betreue im Schlaf die zur Ruhehier gingen.Zuschanden gehaun ward der Mond, das Blümlein derGegend von Akra.So blühn, die den Dornen es gleichtun, die Hände mitrostigen Ringen.So muß ich zum Kuß mich wohl bücken zuletzt, wennsie beten in Akra…O schlecht war die Brünne der Nacht, es sickert dasBlut durch die Spangen.So ward ich ihr lächelnder Bruder, der eiserne Cherubvon Akra.So sprech ich den Namen noch aus und fühl noch denBrand auf den Wangen.
Un canto nel deserto
Un serto di fronde nerastre fu intrecciato nei pressidi Acra.Lí girai con uno strappo il morello e diedi di spadaalla morte.Anche bevvi da ciotole in legno la cenere dei pozzidi Acrae a visiera serrata puntai contro i detriti dei cieli.Ché morti son gli angeli e cieco finí il Signore nei pressidi Acra.Né c’è chi badi per me nel sonno a quanti qui andaronoa riposo.Percossa a stremo fu la luna, il fiorellino dei pressidi Acra.Cosí fioriscono, emulando le spine, le mani con anelliarrugginiti.Dunque dovrò chinarmi infine al bacio, se preganoad Acra…Scarso fu il giaco della notte, gocciola sanguedalle maglie!Cosí divenni il sorridente fratello, il ferreo cherubinodi Acra.Cosí pronuncio ancora il nome e ancora sento il fuocosulle gote.
NACHTS ist dein Leib von Gottes Fieber braun.Mein Herz schwingt Fackeln über deinen Wangen.Nicht sei gewiegt, dem sie kein Schlaflied sangen.Den Mund voll Schnee, bin ich zu dir gegangenund ungewiß, wie deine Augen blaunim Stundenrund. (Der Mond von einst war runder).Verschluchzt in leeren Zelten ist das Wunder,vereist das Krüglein Traums – was tuts?Gedenk: ein schwärzlich Blatt hing im Holunder –das schöne Zeichen für den Becher Bluts.
LA NOTTE il tuo corpo è bruno di febbre del dio.Il mio cuore agita fiaccole sopra le tue guance.Non sia cullato quello cui non cantarono nenie.Bocca colma di neve sono giunto da te,e incerto su come si azzurrano i tuoi occhinella ronda delle ore. (La luna di allora era piú tonda).Finito tra singhiozzi in tende vuote è il miracolo,ghiacciata la brocca piccola del sogno – cosa importa?Rammenta: una foglia nerastra pendeva dal sambuco –il simbolo bello per la coppa di sangue.
UMSONST MALST DU HERZEN ins Fenster: der Herzogder Stillewirbt unten im Schloßhof Soldaten.Sein Banner hißt er im Baum, ein Blatt, das ihm blaut,wenn es herbstet;die Halme der Schwermut verteilt er im Heerund die Blumen der Zeit;mit Vögeln im Haar geht er hin zu versenkendie Schwerter.Umsonst malst du Herzen ins Fenster: ein Gott istunter den Scharen,gehüllt in den Mantel, der einst von den Schultern dirsank auf der Treppe, zur Nachtzeit;einst, als in Flammen das Schloß stand, als du sprachstwie die Menschen: Geliebte…Er kennt nicht den Mantel und rief nicht den Stern anund folgt jenem Blatt, das vorausschwebt.»O Halm«, vermeint er zu hören, »o Blume der Zeit«…
INVANO DIPINGI CUORI sulla finestra: il duca del silenziorecluta soldati giú nel cortile del castello.Il suo stendardo issa all’albero, una foglia che gli siazzurra quando viene autunno;gli steli della malinconia dispensa alla truppa e i fioridel tempo;con uccelli tra i capelli va a sotterrare le spade.Invano dipingi cuori sulla finestra: c’è un diotra le schiere,avvolto nel mantello che un dí ti cadde dalle spallesulla scala, nottetempo;quel dí che il castello era in fiamme, che dicesticome gli umani: amata…Lui non sa del mantello e non invocò la stella e seguequella foglia che ondeggia davanti.«Oh stelo», crede di udire, «oh fiore del tempo»…
Harmonika
Der Eiswind hängt über die Steppe das Galgenlichtdeiner Wimpern:du wehst mir von roten Gelenken, er steigtaus den Tümpeln voll Obst;die Finger streckt er empor, dran spinn ich Heu,wenn du tot bist…Es fällt auch ein meergrüner Schnee, du ißtvon erfrorenen Rosen.Mehr als du gabst verteil ich im Hafen als Branntwein.Ums Messer gespult blieb dein Haar mir, dein Herzuns das rauchende Kap.
Armonica
Il vento diaccio appende sulla steppa la luce patibolaredelle tue ciglia:tu soffi verso me da rosse giunture, lui sale dagli stagnicarico di frutta;le dita tende in alto, ci filerò fïeno quando sarai morta…Cade anche una neve verdemare, mangi rose gelate.Piú di quanto donasti distribuisco al porto in acquavite.Avvolto al coltello mi restò il tuo crine, il tuo cuoreper noi un molo fumante.
Marianne
2323__perlego__c...Fliederlos ist dein Haar, dein Antlitz aus Spiegelglas.Von Auge zu Aug zieht die Wolke, wie Sodom nach Babel:wie Blattwerk zerpflückt sie den Turm und tobtum das Schwefelgesträuch.Dann zuckt dir ein Blitz um den Mund, jene Schluchtmit den Resten der Geige;mit schneeigen Zähnen führt einer den Bogen:O schöner tönte das Schilf!Geliebte, auch du bist das Schilf und wir alle der Regen;ein Wein ohnegleichen dein Leib und wir bechernzu zehnt;ein Kahn im Getreide dein Herz, wir rudern ihnnachtwärts;ein Krüglein Bläue, so hüpfest du leicht über uns undwir schlafen...Vorm Zelt zieht die Hundertschaft auf und wir tragendich zechend zu Grabe.Nun klingt auf den Fliesen der Welt der harte Talerder Träume.
Índice
- Copertina
- La sabbia delle urne
- Premessa di Dario Borso
- La sabbia delle urne
- AN DEN TOREN. ALLE PORTE
- MOHN UND GEDÄCHTNIS. PAPAVERO E MEMORIA
- TODESFUGE. FUGA DI MORTE
- Appendice
- Note
- Il libro
- L’autore
- Dello stesso autore
- Copyright